Dopo tre settimane sono finalmente riuscita a fare la domanda per il reddito di cittadinanza. Per fare la domanda ci sono voluti pochi minuti ma stavolta la fila al Caf era più lunga del solito. Dopo la prima settimana alfabetica sono infatti tornati al servizio ordinario: 9 persone la mattina e 9 il pomeriggio garantite, gli altri se Max ce la fa. Io di solito ci andavo il mercoledì mattina perché fino a poco tempo fa il mercoledì mattina il Caf era chiuso al pubblico e molti pensano che sia ancora così, quindi non c’è tanta fila; mi sa che si è sparsa la voce in giro perché c’erano sette persone in fila prima di me. Gli altri erano lì per altre pratiche, non c’era nessuno in fila per il reddito, a parte uno in tuta da meccanico che è comparso a metà mattinata, ha chiesto delle informazioni e poi è andato via.
La cosa importante è che siamo riusciti ad inviare tutto prima del 6 aprile: se invii la domanda entro il 6 viene esaminata entro il mese, altrimenti tutto slitta al mese successivo. Quindi nel mio caso la domanda dovrebbe essere esaminata entro aprile e a maggio dovrebbero arrivare i primi soldi, cioè, non proprio soldi, sarà una specie di bancomat che non ho ancora capito se ci posso pagare tutto o solo alcune cose, ma va bene così. Non a tutti quelli che conosco è andata così bene: la setta dei carbonari del reddito di cittadinanza ha una composizione variabile, persone che se ne vano e persone che arrivano: sembra una corsa a ostacoli in cui ogni tanto qualcuno finisce a sbattere e viene eliminato e qualcun altro ci viene catapultato dentro per caso. A Chiara è venuto fuori un Isee troppo alto, a me pare strano ma sembra che sia colpa della sua casa, che non vale ai fini del patrimonio immobiliare ma per il reddito sì, in parte, secondo certe aliquote da calcolare credo tramite la rendita catastale o altre robe del genere, insomma non lo so di preciso perché il Caf serve proprio a evitare di fare questi conti qui e alla fine il suo totale supera i novemila euro e quindi non può fare la domanda; io le ho consigliato di cambiare Caf, già la storia dei dieci euro di donazione non mi piaceva, magari hanno sbagliato a fare i conti.
Chiara ora non è più tra noi poveri. Però si sono aggiunti Lisa e Nando. A Lisa hanno sbagliato davvero a fare i conti, o meglio, i conti erano giusti ma quello del Caf pensava che la soglia massima fosse di seimila euro e le aveva detto che non ci rientrava. Per fortuna si è messa lì a controllare l’Isee, lo ha richiamato e superato l’ostacolo “impiegato che si ricorda altre cifre” hanno presentato la domanda. Nando ci è rientrato per 100 euro. 100 euro, ma alla fine ce l’ha fatta: è dei nostri. Anche loro prima del 6 aprile. Andiamo avanti per aggiornamenti quotidiani, quando ci incontriamo ci chiediamo: come sta l’Isee? E’ diventato un parente, una specie di lontano zio di salute cagionevole. E’ il paradosso delle soglie: alla fine una qualche soglia da qualche parte la devi piazzare e dovunque la piazzerai ci sarà uno che ci rientrerà dentro per 100 euro come Nando e una che verrà eliminata come Chiara.
La situazione di Marco invece è più complicata, perché nonostante oggi non guadagni una lira come noi, due anni fa lavorava. Cioè lavorare è sempre un eufemismo, diciamo che tra la scrittura dei sottotitoli e altro guadagnava dei soldi. Ora il fatto è che l’Isee del 2019 si calcola con i Cud del 2018 che sono relativi ai redditi del 2017, quando lui lavorava. E visto che ogni Caf è un caso a parte, nel suo caso sta ancora aspettando il verdetto finale, anche se comincia a disperare di starci dentro; se non ci rientra c’è un piano B, perché pare che si possa fare una specie di aggiornamento Isee alla situazione attuale ma finirà che comunque non farà in tempo per il 6 e dovrà aspettare, in caso, il mese successivo: per lui la corsa continua, con un bel po’ di ostacoli da superare.
Adesso non rimane altro che aspettare e vedere che cosa succede. In teoria mi dovrebbe arrivare una mail dall’Inps in cui mi comunicano che la mia domanda è stata accettata, quindi tutte le volte che controllo la casella di posta mi sale un po’ d’ansia. E’ una paura un po’ irrazionale che qualcosa possa andare storto, che venga fuori qualche cavillo, che alla fine vinca comunque la burocrazia. E’ il motivo per cui di solito queste pratiche cerco di evitarle, è il motivo per cui per il Rei non mi sono neanche informata per capire se avevo i requisiti necessari, il motivo per cui se c’è un’agevolazione fiscale o una tariffa ridotta io di solito non lo so o lo scopro quando è troppo tardi; ma stavolta mi ci sono messa d’impegno e mi sto studiando tutto e mi sento soddisfatta.
Poi l’altro giorno è uscita l’Ansa che l’Inps ha cambiato i moduli per fare la domanda e mi è tornata di nuovo l’ansia: è quelli che l’hanno fatta con il modulo vecchio? La devono rifare? Io la devo rifare? La devo rifare entro il 6? Oppure vale lo stesso? Alla fine, dopo una breve riunione della setta carbonara e vari controlli su Google abbiamo deciso che no, va bene così. A parte Marco che ancora la deve spedire.