Musica

Irama: “Non sono un morto di fama, mi piace che alcune persone apprezzino la mia musica. Luxuria? Non ha capito la grammatica della frase”

Il cantautore ha chiuso in un Forum di Milano tutto esaurito una stagione ricca di soddisfazioni. Dieci mesi dalla vittoria ad “Amici” in cui si è innamorato, ha dovuto rispondere agli attacchi per presunta transfobia e ha messo a segno sold out ovunque con il tour. Ora si ferma per qualche settimana: “Ma potrei farvi una sorpresa e tornare prima”

La vittoria ad Amici lo scorso giugno, il settimo posto al Festival di Sanremo, tre dischi di platino in tasca, Live nei club sold out e gran finale al Forum di Milano venerdì 5 aprile, sempre da “tutto esaurito”. Irama ha vissuto dieci mesi sulle montagne russe e ora, spenti i riflettori, prova a scendere dal palco e a guardarsi indietro: “Da tanto tempo amo quello che faccio, cerco di raccontare la mia vita, cerco di raccontare quello che vedo e quello che sento, tramite la musica. Lo faccio sin da bambino. Non è ancora il momento di guardarmi indietro perché sono ancora troppo giovane e ho ancora tanto da lavorare. Bisogna arrivare a più persone possibili, però se dovessi dare una sbirciata veloce indietro, vedrei una persona che non molla mai e che ha voglia di dire delle cose e di fare musica”.

Perché in fondo ad Irama della fama non frega nulla, anzi molto meno di quello che si possa pensare: “Lo racconto nel mio brano ‘Poi, Poi, Poi…’, che si riallaccia ad un capolavoro come ‘L’Avvelenata’ di Guccini, autore che amo, come De André. Non bisogna concentrarsi sul lato superficiale della musica e della vita, non sono un morto di fama, non la cerco e la musica non è il successo. Spesso sento parlare di successo, per carità tutto questo è un onore e fa piacere il fatto che tante persone apprezzino la mia musica, il successo però è un qualcosa che viene, che va, che a volte torna e se ne va di nuovo. Quando un giorno non ci sarò più, quello che rimarrà di me però sarà quello che ho raccontato, detto e fatto, e spero con tutto il mio cuore che possa rimanere un qualcosa nel cuore delle persone”.

Insomma, per citarlo, Irama è a tutti gli effetti un ‘decadente con poesie nei server’: “E’ come se fosse un po’ una provocazione, come a dire che la cultura è importantissima, ma può derivare da mille altre fonti: dalla curiosità e dalle persone che hanno voglia di arricchirsi. La nostra generazione è fatta di poeti, semplicemente ci siamo spostati sul Web. Noi siamo un po’ la generazione social e verremo ricordati tra vent’anni nei libri di storia per essere la generazione di Internet”.

Generazione social e quindi sotto le luci dei riflettori e delle polemiche. Irama è stato sfiorato dal gossip per la sua relazione (conclusa) con Giulia De Lellis e poi per una controversia con Vladimir Luxuria che ha invitato le radio a non trasmettere la sua canzone “Stanotte” perché contenente la presunta frase transfobica “poi spogliarti sulla metro, fare a pugni con quel trans”. In realtà Irama già sei mesi fa, quando uscì il disco “Giovani”, aveva spiegato in un’intervista il senso: “Non sono omofobo, anzi mi fa schifo l’omofobia. Ci sono uomini, ci sono donne, ci sono transessuali. Semplicemente ho litigato con quella persona”.

E oggi spalanca le braccia: “Ci sono cose che non mi soffermo molto a commentare, ho dato una risposta dal punto di vista grammaticale. Ho detto una cosa ed è uscita fuori una polemica da una persona che evidentemente non ha capito la grammatica. Poi però ho visto che in tantissimi hanno risposto e, ti dico la verità, non sono stato lì a soffermarmi a leggere tutti i commenti a mio favore, perché l’ho trovata una cosa poco rilevante, penso che ci siano cose molto più importanti. Chi deve sapere, sa. Purtroppo in questo periodo sono stato molto bersagliato da questo tipo di polemiche un po’ semplicistiche, sono cose che vanno oltre la musica. Sia chiaro però non mi ritengo assolutamente vittima di niente”.

Dopo il sold out al Forum il tour estivo riparte a giugno, nel frattempo c’è qualche settimana di tempo per isolarsi: “Sto scrivendo e continuerò a scrivere in questo momento di pausa fino a giugno, voglio fare tanta musica. Il mio desiderio è raccontare un po’ di cose che ho tenuto dentro durante questo tour, ma potrei anche far uscire qualcosa a sorpresa prima. Faccio schifo a livello di business, lo so, non sono mai stato quello che programma le uscite. In realtà quando mi sveglio, agisco. L’arte deve essere un po’ fuori controllo e deve avere un po’ di magia, no?”.