“Ci sono cose del sovranismo che in qualche modo non si può non difendere. Anche Pasolini, ad esempio, era sovranista”, ha spiegato il regista de Lo Spietato intervistato nella redazione del fattoquotidiano.it. Il film girato a Milano e con protagonista Riccardo Scamarcio sarà in sala fino al 10 aprile e poi dal 19 aprile su Netflix. E proprio sul “sovranista” Scamarcio ha posto la domanda il giornalista Davide Turrini. “Pasolini era contro la televisione perché, diceva, l’italiano non è la lingua degli italiani, l’italiano è la lingua di ogni paesino, ogni piccolo paese esprime una cultura, un suo modo di parlare – ha spiegato – E lo disse prima dell’avvento della tv di Berlusconi: la tv rovinerà tutti, gli italiani saranno tutti uguali, morirà il linguaggio. Cosa che è successa. Sono sovranista nel senso di dire difendiamo la nostra cultura, la nostra identità, ma stando in mezzo agli altri, riconoscendo le differenze”.