Ha lavorato due settimane per esserci, perché sono le sue partite e sapeva – dopo aver visto i suoi ex compagni del Real Madrid triturati negli ottavi – che l’Ajax non è una meteora ma squadra vera. Di quelle di fronte alle quali c’è bisogno del suo aiuto. E così è stato. Cristiano Ronaldo ‘salva’ la Juventus ad Amsterdam con un gol di testa che spezza il predominio fisico e atletico degli olandesi, una costante prima e dopo la rete del fuoriclasse portoghese. Fondamentale perché fissa il risultato sull’1-1 che è oro per i bianconeri in vista del ritorno a Torino di martedì prossimo.
Non sarà una passeggiata di salute perché i ragazzi terribili di Erik ten Hag hanno spessore e i lampi del Bernabeu sono stati confermati nei primi novanta minuti dei quarti di finale. La Juve, priva di Chiellini ed Emre Can, balla ma non affonda grazie al gol di Cristiano negli ultimi istanti del primo tempo, a un paio di parate di Szczesny e a un pizzico di imprecisione sotto porta dei padroni di casa. A fine partita si conteranno 10 tiri verso il portiere bianconero, sei dei quali nello specchio della porta, ma soprattutto un 60% di possesso palla che racconta di un predominio tattico simile a quello di subito dagli uomini di Massimiliano Allegri contro l’Atletico.
Ricucito dalla fame di Cristiano e quasi invertito nel finale da una strepitosa azione di Douglas Costa, l’unico capace di pungere nel vivo la difesa biancorossa, conclusa con un tiro stampatosi sul palo. È l’unica occasione dei bianconeri nei 90 minuti al di là dell’azione che aveva portato all’illusorio vantaggio firmato dal portoghese. I bianconeri partono bene nel 4-3-3 cucito da Allegri con Rugani al posto di Chiellini, ma col passare dei minuti perdono campo schiacciati dalla velocità di Ziyech e Neres, oltre alle incursioni da dietro di Tagliafico.
Eppure dopo aver resistito alle occasioni capitate sui piedi di Van de Beek e Ziyech, alla fine a passare è la Juve. Al 45esimo Cancelo sfonda a destra invitato da Ronaldo che chiude il triangolo con un colpo di testa in tuffo che stecchisce Onana. Al rientro dagli spogliatoi, pronti-via e l’Ajax pareggia: protagonista anche questa volta – ma in negativo – è sempre il terzino ex Inter che sbaglia il controllo dopo pochi secondi dalla ripresa del gioco e permette a Neres di involarsi siglando il pareggio con un destro a giro imparabile sul palo lontano.
Da quel momento, gli olandesi salgono di tono e mettono la Juve all’angolo con tutto il proprio repertorio (dinamismo, pressing alto e continue ripartenze) e un maggiore ordine difensivo. Un po’ di imprecisioni e qualche salvataggio di Szczesny tengono a galla i bianconeri. Si decide tutto a Torino: il risultato parla in favore dei bianconeri, ma il dominio al Bernabeu della squadra di ten Hag è un ricordo molto fresco anche nella memoria di Cristiano e compagni.