Tensioni durante il consiglio dei ministri che ha dato il via libera al provvedimento. Il leader del Carroccio ha insistito perché ci fosse il riferimento alla "tassa piatta", così come vuole che sia chiamata d'ora in poi secondo il Corriere. Anche il vicepremier M5s ha sbottato contro l'aumento delle tasse. Protestano Fi e Pd
“Se vuoi la flat tax, dobbiamo aumentare l’Iva”. Lo scontro è avvenuto durante il Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al Def la sera del 9 aprile: il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha gelato il vicepremier del Carroccio Matteo Salvini. E a quel punto, ricostruiscono Corriere della sera e Repubblica, anche Luigi Di Maio si è innervosito: “Noi dobbiamo pensare al ceto medio, così è roba per ricchi. Non voglio che si aumenti l’Iva”.
Il governo ha approvato il provvedimento dopo un lungo vertice e un breve Consiglio dei ministri, ma il clima è tutt’altro che sereno. Tanto che l’esecutivo ha deciso di non fare la conferenza stampa al termine: una situazione che non ha precedenti negli ultimi anni. Il tema viene comunque rimandato alla manovra, ma il ministro dell’Economia – che non avrebbe voluto inserire la flat tax nel Documento – nel corso del pre vertice ha ribadito con forza l’impossibilità di varare una manovra che con entrambe le opzioni lieviterebbe tra i trenta e i quaranta miliardi, sforando ogni parametro Ue.
Intanto protestano le opposizioni: “O si dà una scossa strategica all’intera politica di governo”, ha detto l’azzurro Antonio Tajani al Corriere della sera, “con una visione che sia omogenea, coerente, condivisa, o questo Paese è destinato a una decrescita molto infelice”. Serve uno “choc”, ha aggiunto, o la crisi non si supera. E nella Lega “se vogliono essere coerenti, devono ricordare che il patto sottoscritto con noi e votato dai cittadini è più importante di quello siglato con Di Maio: sottostare al ricatto del M5s li fa diventare complici”. La flat tax? “Certamente sì – ha risposto l’esponente di Forza Italia -, ma non in questa forma. Il 15% di tassazione è insostenibile, noi abbiamo sempre parlato di una aliquota al 23%. E l’abbassamento delle aliquote deve riguardare tutti, ceto medio come imprese”.
Dal Pd gli attacchi sono invece per Di Maio: “A La7 a novembre scorso: ‘Con la nostra manovra i primi effetti sulla crescita si vedranno già nel primo trimestre 2019’. Ecco il video. Oggi siamo a #crescitazero, lo ammette anche il governo”, ha scritto il deputato Pd Michele Anzaldi pubblicando il video di un’intervista di Di Maio a Piazzapulita del 22 novembre. “Quando chiederanno scusa agli italiani per le balle continue?”.
Intanto anche oggi è il Def varato ieri dal Consiglio dei ministri a tenere banco nella polemica politica. E nel pomeriggio, alle 17, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è atteso a Bruxelles per partecipare al Consiglio europeo straordinario sulla Brexit. Alle 10 ha incontrato a palazzo Chigi il Presidente del Sud Sudan, Salva Kiir, mentre alle alle 11.00 sarà alla Festa della Polizia in programma alla Terrazza del Pincio.