Un Mussolini per parlare di fascismo. Caio Giulio Cesare, bisnipote del Duce e candidato alle Europee con Fratelli d’Italia, doveva essere il super ospite della serata organizzata dai militanti di Fratelli d’Italia del circolo di Albignasego e Azione Studentesca per parlare de “La dottrina del fascismo”, ovvero il titolo del saggio pubblicato nel 1932 proprio con la firma di Benito Mussolini. Presente anche un esponente di Ordine Futuro e Giordano Caracino, leader del Veneto Fronte Skinheads, principale organizzazione di estrema destra della Regione ispirata ai movimenti neonazisti. Quando hanno letto il titolo della conferenza che avrebbe dovuto tenersi nel loro locale, dopo una lauta cena, i titolari del ristorante Rosa, nel quartiere Perosi a Conselve, hinterland di Padova, sono sbiancati in volto. Perché mercoledì 10 aprile, dopo la cena sociale al prezzo di 25 euro, era appunto previsto un dibattito dai contenuti ideologici prevedibili e orientati a un’attualizzazione del fascismo.
Quando la notizia si è diffusa, sul sito del locale hanno cominciato a fioccare commenti del genere: “Ospitano convegni di nazisti: vergogna!”. Per questo i ristoratori hanno dato l’annuncio. “Cari signori, tranquilli, non eravamo a conoscenza dei risvolti della cena… Per noi era solo una presentazione di un libro, di cui non conoscevamo il titolo. Così abbiamo deciso di annullare, a nostro discapito economico, la cena. Perché noi siamo apolitici, chiediamo cortesemente di informarsi prima di giudicare”.
La cena si annunciava a tinte politicamente forti. Basta scorrere l’elenco dei partecipanti. Cominciando dal “super ospite” Caio Giulio Cesare Mussolini, bisnipote del Duce, lanciato direttamente da Giorgia Meloni nella campagna elettorale per le Europee. Il tema della serata coincide appunto con il titolo del saggio, recentemente ristampato da Passaggio nel Bosco, che nel 1932 con la firma di Benito Mussolini venne pubblicato nella voce “Fascismo” dell’Enciclopedia Italiana. In realtà la prima parte di quel contributo (“Idee fondamentali”) era stata scritta dal filosofo-ideologo Giovanni Gentile, mentre solo la seconda parte dedicata alla dottrina politica e sociale del fascismo era opera di Mussolini.
Tra i partecipanti erano previsti Fabrizio Fiorini di Ordine Futuro e direttore della rivista trimestrale L’uomo libero. Due esponenti di Fratelli d’Italia, Francesco Lodovico Calore ed Enrico Pavanetto. Poi, Valeriano Androni dell’Associazione continuità ideale della Repubblica sociale italiana. Ma anche, come detto, il leader del Veneto Fronte Skinheads Caracino che in passato ha definito Mussolini “un grande statista” e ha sostenuto che “Hitler ha fatto cose positive”. Infine, Marco Scatarzi che ha curato la pubblicazione di La dottrina del fascismo e che è autore di Essere comunità. Orientamenti per il militante identitario, un libro che spazia dalla falange spartana alla mistica fascista, indicando “il sodalizio cameratesco come alternativa alla massificazione dell’individuo-atomo”, la “gerarchia dei migliori anteposta all’egualitarismo dei mediocri”.
Quando Mauro e Alessandro Rosa, titolari del locale, hanno capito in quale pasticcio si stavano per infilare hanno fatto marcia indietro. “Niente serata. – hanno dichiarato – Siamo stati accusati di ospitare i fascisti. Qualcuno ha anche lanciato l’idea di boicottarci. Noi siamo stati presi in contropiede, non sapevamo del libro. E preferiamo subire un danno economico, avevamo già comprato i cibi, piuttosto che ci rimetta la nostra immagine”. Niente cena, ma l’incontro si farà in altra data a Padova, assicurano gli organizzatori. Ma solo in forma privata e a invito.