Il presidente di Montecitorio ha annunciato di aver recepito una norma della legge di bilancio che si applica anche agli organi costituzionali: scure sugli assegni superiori a 100mila euro. "Così rinsaldiamo il rapporto tra Istituzioni e cittadini: ferite aperte che stiamo provando a rimarginare. Cercheremo di andare avanti. E’ un risparmio incredibile e ringrazio l’ufficio di presidenza", dice la terza carica dello Stato
Dopo quelle dei deputati via le pensioni d’oro anche per i dipendenti della Camera. Lo ha annunciato l’ufficio di stampa di Montecitorio dando notizia del taglio approvato dall’ufficio di presidenza. L’operazione – secondo i calcoli della Camera – dovrebbe portare a un risparmio di circa 20 milioni di l’euro l’anno.
A spiegare i dettagli del taglio è il presidente Roberto Fico. “Abbiamo recepito una norma della legge di bilancio, quella sulle pensioni d’oro, che si applica anche agli organi costituzionali. Siamo riusciti a fare un taglio delle pensioni per i dipendenti ed ex dipendenti delle pensioni superiori a 100mila euro“, dice la terza carica dello Stato.
Il taglio, sostiene Fico, sarà “del 15% per chi percepisce pensioni tra 100 e 130mila euro all’anno, del 25% per le pensioni da 130 a 200mila euro, del 30% per le pensioni fra i 200 e i 350mila euro, del 35% per le pensioni tra 350 e 500mila euro e del 40% per pensioni superiori a mezzo milione di euro. Il taglio sarà applicato per cinque anni e determinerà un risparmio di 20 milioni all’anno, che sommati ai vitalizi danno un risparmio di 60 milioni all’anno attuato alla Camera”. Secondo Fico il taglio rinsalda “il rapporto tra Istituzioni e cittadini: ferite aperte che stiamo provando a rimarginare. Cercheremo di andare avanti. E’ un risparmio incredibile e ringrazio l’ufficio di presidenza”.