Da 8 giorni l’equipaggio della ‘Alan Kurdi‘ attende “una soluzione politica“. A bordo ci sono ora 62 rifugiati e 17 membri dell’equipaggio, perché ieri sera la 23enne nigeriana Osumah ha avuto una crisi epilettica. Osumah è una delle due donne incinte a bordo della ‘Alan Kurdi‘. Il capitano Werner Czerwinski, riferisce la Sea Eye, ha contattato il centro di soccorso maltese e ha chiesto la seconda evacuazione di una donna in due giorni. Malta ha reagito immediatamente e ha inviato una motovedetta per effettuare la veloce evacuazione di Osumah. Suo marito è dovuto rimanere a bordo preoccupato. “Possiamo solo sperare che la giovane donna possa presto stare meglio. Qui a bordo non potevamo più aiutarla”, dice Werner Czerwinski, capitano della Alan Kurdi. Il capitano è ancora più preoccupato per i prossimi giorni. “Le persone vengono da me e mi chiedono quanto tempo dovranno restare a bordo e perché ci vuole così tanto tempo. Hanno davvero paura della prossima fase di maltempo. Molti di loro hanno avuto il mal di mare e si sono ripresi solo lentamente. Hanno visto che due donne sono crollate e hanno dovuto essere evacuate. Questa non è una condizione adeguata per persone che hanno vissuto esperienze così terribili e non è una condizione adeguata nemmeno per il mio equipaggio”, continua Czerwinski. La ‘Alan Kurdi‘ ha urgente bisogno di una soluzione rapida, politica ma soprattutto umanitaria per gli altri 62 rifugiati e i 17 membri dell’equipaggio, le cui famiglie sono anch’esse preoccupate e chiedono informazioni a Sea-Eye. “La Commissione Europea non ha ancora ottenuto risultati concreti. Non sono solo i membri dell’equipaggio e le persone soccorse a essere provati. Questa situazione sta privando del sonno molti parenti a terra. Dobbiamo porre fine a tutto ciò. Non è possibile che una persona dopo l’altra debba stare male per poter finalmente lasciare la nave” afferma Gorden Isler, presidente di Sea-Eye.
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