“Ansia da ricarica”. No, non è una nuova patologia, ma ne sono comunque affetti tutti quegli automobilisti che guardano, con più o meno scetticismo, alla mobilità a zero emissioni. Un problema, non solo psicologico a dire il vero, che Ford vorrebbe risolvere con un algoritmo ideato proprio per promuovere la diffusione dei veicoli elettrici, soprattutto nelle città. Come? Mappando il perimetro urbano e individuando i luoghi migliori dove installare delle infrastrutture di ricarica, al fine di integrarle quanto più possibile ai percorsi e alle necessità operative delle clientela, specie quella delle flotte.

L’algoritmo in questione risulta dai dati raccolti in oltre un milione di chilometri di guida (e include i punti di ricarica già attivi) ed è frutto di un’analisi approfondita nell’area metropolitana di Greater London. La ricerca, peraltro, ha concluso che l’efficienza dell’infrastruttura non dipende tanto dal numero assoluto delle colonnine – che potrebbe essere addirittura più contenuto di quanto immaginabile – quanto da un’oculata distribuzione delle stesse sul territorio.

Una convinzione nata dal rapporto di Ford, che si affida ai parametri raccolti in oltre 15.000 giorni di monitoraggio di una flotta composta da 160 veicoli commerciali. Tale flotta ha percorso, come detto, oltre 1 milione di chilometri, producendo 500 milioni di data points in 8 mesi di studio in cui sono stati monitorati le strade percorse, le aree di parcheggio e i tempi delle soste presso tali stalli: informazioni preziose per identificare le possibili modalità di ricarica del futuro, e come poter far collimare le operazioni di rifornimento con le attività delle imprese, a cominciare da quelle di consegna a domicilio.

Giova ricordare – e questo spiega il motivo strategico dell’algoritmo – che Ford ha in rampa di lancio il Transit con tecnologia ibrida plug-in e, nel 2021, la versione 100% elettrica: le stazioni di ricarica rapida possono rifornire fino all’80% della batteria in un tempo che va dai 30 ai 40 minuti. Attualmente, nel vecchio continente circolano più di un milione di EV: e si prevede che nel 2040 i veicoli a elettroni rappresenteranno la maggior parte di tutte le nuove automobili vendute in tutto il mondo e un terzo di tutte le flotte. Ragione più che valida per costruire una infrastruttura che sia all’altezza dell’elettromobilità di massa.

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