Palazzo dei Marescialli ha approvato a maggioranza la delibera della prima Commissione di archiviazione della pratica, con 14 voti a favore, 2 contrari e 7 astensioni, tra cui i togati di Area e Piercamillo Davigo. Il sostituto pg di Genova compì un parallelismo tra il caso Diaz e il caso del ricercatore ucciso in Egitto
“Nessuna incompatibilità ambientale“. Ed Enrico Zucca può restare a fare il sostituto procuratore generale a Genova. Lo ha deciso il Csm, che ha approvato a maggioranza la delibera della prima Commissione di archiviazione della pratica, con 14 voti a favore, 2 contrari e 7 astensioni, tra cui i togati di Area e Piercamillo Davigo. Zucca era finito al centro delle polemiche per dichiarazioni pronunciate un anno fa sui “torturatori” ai vertici della polizia. Palazzo dei Marescialli ha ritenuto tuttavia quelle frasi “inopportune“.
La frase ‘incriminata‘, dalla quale nasce la pratica, è quella pronunciata a un convegno di magistrati e avvocati su Giulio Regeni. Zucca, in quell’occasione, compì un parallelismo tra il caso Diaz e il caso del ricercatore ucciso in Egitto: “I nostri torturatori sono ai vertici della polizia, come possiamo chiedere all’Egitto di consegnarci i loro torturatori”. Secondo la delibera del Csm, approvata con alcuni distinguo, “dette affermazioni, certo inopportune, specie in quanto tenute da un alto magistrato, in un convegno aperto a tutti gli operatori della giustizia, potenzialmente idonee ad ingenerare un clima di generalizzata sfiducia nei confronti della Polizia di Stato e ad indurre ad una inappropriata associazione fra la Polizia egiziana e quella italiana, non hanno tuttavia determinato, all’attualità, una vera e propria incompatibilità ambientale del dottor Zucca in relazione ai rapporti coi colleghi, la polizia giudiziaria e gli avvocati”.
“Al momento non commento nulla. Aspetto di vedere tutte le carte. È stata usata una procedura ‘inconsueta’: hanno aperto un’istruttoriasenza però sentirmi”, ha commentato Zucca dopo aver appreso dell’archviazione del Csm. Il plenum ha votato la pratica dopo un lungo dibattito, iniziato durante la seduta di ieri pomeriggio e proseguito stamattina. Contro l’archiviazione hanno votato i consiglieri laici della Lega Stefano Cavanna ed Emanuele Basile, e si sono astenuti i 4 togati di Area, Giuseppe Cascini, Alessandra del Moro, Mario Suriano e Giovanni Zaccaro, il togato d Davigo, e i due laici in quota M5S, Alberto Maria Benedetti e Fulvio Gigliotti. I consiglieri della Lega hanno motivato il loro voto contrario ritenendo che “le dichiarazioni di Zucca hanno determinato un’incompatibilità ambientale in sé”. Il gruppo di Area si è invece astenuto, pur condividendo l’archiviazione, come ha spiegato Giuseppe Cascini, in ragione della motivazione della delibera che contiene “valutazioni di inopportunità” sulle parole di Zucca.
La pratica era stata aperta oltre un anno fa, a marzo del 2018, dalla precedente consiliatura. La prima commissione ha svolto un’istruttoria e compiuto una serie di audizioni, tra gli altri del procuratore generale di Genova, Valeria Fazio, e del questore Sergio Bracco, dalle quali è emerso che le affermazioni contestate al sostituto pg non hanno determinato “una vera e propria incompatibilità ambientale in relazione ai rapporti con i colleghi, la polizia giudiziaria, gli avvocati” e inoltre, rileva la delibera approvata, nei riguardi di Zucca “non risultano presentate denunce o esposti, né da parte della Polizia né da parere degli avvocati” . Sul caso era stato avviato anche un provvedimento predisciplinare dal pg della Cassazione, concluso con l’archiviazione. Zucca, che in passato era stato titolare di indagini sui fatti della caserma Diaz, era finito al’attenzione del Csm già nel 2015, sempre per dichiarazioni pubbliche sull’operato della polizia, e anche allora la pratica era stata archiviata.