Numerosi testi e titoli della discografia di Levante sono stati esaminati e sotto accusa ci sarebbe in particolare "Gesù Cristo sono io", dell'album "Nel caos di stanze stupefacenti" del 2017. "Non ho offeso nessuno, ho difeso la sacralità della donna", ha replicato la cantante
Levante non potrà cantare in piazza Duomo a Lecce. Il suo concerto, previsto per il prossimo 6 agosto, è stato infatti cancellato dopo che la Curia ha negato alla cantante siciliana l’autorizzazione all’utilizzo dell’area perché “i suoi testi sono troppo irriverenti”. A causare il rifiuto è stato infatti il contenuto di alcune sue canzoni, giudicato incompatibile con i valori che simboleggia la piazza in cui si trovano la Cattedrale, il palazzo vescovile e il seminario. Numerosi testi e titoli della discografia di Levante sono stati esaminati e sotto accusa ci sarebbe in particolare “Gesù Cristo sono io“, dell’album “Nel caos di stanze stupefacenti” del 2017.
Le parole della Curia – Il portavoce del vescovo Seccia, Vincenzo Paticchio, ha speigato che la commissione non si era ancora espressa, ma “abbiamo scoperto che la tappa leccese in piazza Duomo del tour – ha detto -era già stata pubblicizzata per il 6 agosto sul sito dell’artista e su quello di Ticketone”. La decisione di negarle lo spazio “è stata deliberata solo lo scorso primo aprile,quando la commissione si è riunita decidendo di non accogliere la richiesta. Il vescovo vuole aprire piazza Duomo agli eventi – ha confermato Paticchio – ma a condizione che i contenuti delle manifestazioni ospitate siano in sintonia con i valori del luogo. È vero, i giovani vanno incoraggiati, ma certi testi sono troppo irriverenti per essere cantati nella piazza simbolo della Chiesa di Lecce“. L’entourage dell’artista però non ha ancora rinunciato a Lecce ed è in cerca di un’altra location in città, sempre “in linea con la scelta di una tournée – spiega la produzione – all’interno di location storiche e suggestive di tutta Italia”.
La replica di Levante – “Non ho offeso nessuno, ho difeso la sacralità della donna”. Così si difende Levante in una storia Instagram, in cui replica alle parole della Curia: “In Salento ci suono, un posto lo trovo e va bene così. Il problema non è che io debba cambiare location è che in Italia abbiamo questo genere di ostacoli. In queste ore ho deciso di restare a guardare. Ho aspettato perché quando mi è stato detto che forse c’erano dei problemi sulla data di Lecce per un rifiuto della curia, sono rimasta incredula”. E aggiunge: “La chiesa ci insegna ad analizzare i testi, li leggiamo, li analizziamo, li comprendiamo e li facciamo nostri, qui invece siamo di fronte a delle persone che si sono fermate a leggere un titolo“. Visto che si è parlato di sacralità, sottolinea, “e del fatto che io ho offeso non so quale tipo di sacralità, vorrei rispondere che io ho difeso la sacralità della donna paragonando i dolori di una donna maltrattata ai dolori di Cristo, non c’è nessuna offesa da parte mia”.