Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Politica - 11 Aprile 2019
Pd, dissensi per le liste di Zingaretti alle Europee. I renziani si astengono: “Allargare il partito? Non ci porterà a nulla”
Alla fine, dopo gli attriti tra il nuovo corso Pd guidato da Nicola Zingaretti e le minoranze renziane, alla Direzione dem sono state approvate le liste per le elezioni Europee. Il nodo della discordia è rimasta però la presenza di alcuni esponenti di Mdp-Articolo Uno, ovvero Cecilia Guerra e l’uscente Massimo Paolucci. Una presenza che ha portato a 30 astensioni, tra le diverse componente renziane. Più soft quella della componente legata a Lotti-Guerini: “Scelta troppo frettolosa, ma la nostra è un’astensione responsabile. Il nostro avversario sono le destre”, ha motivato Guerini. Toni forti invece dalla componente più ortodossa, legata a Giachetti e Ascani: “Un errore, lo abbiamo sempre detto. Questa scelta va contro il partito e non ci porterà nulla in termini elettorali”, ha rivendicato Alessia Morani.