Diritti

Pillon condannato per diffamazione di un circolo lgbt: dovrà pagare 30mila euro. Lui: “Difendere le famiglie costa caro”

L'episodio riportato in un video ancora presente su Youtube. La reazione del parlamentare: "Difendere le famiglie dall’indottrinamento costa caro. E' un primo grado, non una sentenza definitiva. Ci sarà spazio per l’appello"

Il senatore della Lega Simone Pillon è stato condannato per diffamazione nei confronti del circolo lgbti Omphalos. Quando ancora non era parlamentare infatti, aveva commentato le iniziative nelle scuole dell’organizzazione dicendo che “distribuivano materiale pedopornografico”. Il giudice unico di Perugia ha condannato il parlamentare, già promotore del Family day e primo firmatario di un contestato ddl sull’affido condiviso, dovrà pagare 1500 euro di multa al circolo. Disposto anche il risarcimento, da liquidarsi in sede civile, nei confronti dello stesso circolo e di un attivista, con una provvisione complessiva di 30mila euro, al pagamento della quale il giudice ha subordinato la sospensione della pena. “Difendere le famiglie dall’indottrinamento costa caro“, è stato la prima reazione di Pillon. Il parlamentare ha assistito in aula alla lettura della sentenza. “E’ un primo grado, non una sentenza definitiva. Ci sarà spazio per l’appello”.

La diffamazione riguarda un intervento di Pillon, diventato virale grazie a un video girato durante il convegno del Forum delle famiglie ad Ascoli un anno dopo l’assemblea dell’associazione Lgbt nel liceo Alessi. Il filmato in questione, ancora visibile su YouTube, ha avuto 150mila like e 2mila condivisioni. “Vedendo quei video e sentendo alcuni passaggi”, ha dichiarato in Aula l’avvocato del circolo Omphalos, “si ha l’idea di alunni invitati tra le braccia ‘desiderose’ dei soci dell’associazione, dipinti come ‘depravati’ quando in realtà si dedicano ad attività di promozione sociale, sono volontari impegnati ad abbattere i muri dell’indifferenza. Il bullismo omofobico colpisce tanti ragazzi, ne porta molti altri al suicidio: la campagna per combattere i pregiudizi nasce proprio da questo”.