Il governatore regionale ha annunciato l'avvio delle opere e si è detto "sconcertato della segretezza da cui questa vicenda di interesse pubblico è circondata". Ma le cose non stanno così. A destare perplessità è stata la presenza di una ruspa vicino alla litoranea, nell'area della ex discarica, lì dove, stando al progetto, dovrebbe sorgere la centrale di misurazione. Dal Comune spiegano che sono stati eliminati i rovi per accedervi, al fine di completare il monitoraggio dell'acqua di falda in quella zona, mentre a breve saranno installate anche le centraline per le misurazioni della qualità dell'aria lungo il percorso
È stato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano a dirlo: “C’è uno scoop: oggi sono iniziati i lavori di Poseidon, l’altro gasdotto nel Salento, adesso ho avuto la notizia”. Lo ha fatto parlando con i giornalisti a Foggia in occasione dell’inaugurazione dello Smartwall di Graffiti For Smart City. Il governatore ha rincarato la dose anche su Facebook: “Ricevo da Otranto un filmato che secondo il suo autore dimostra l’inizio dei lavoro del gasdotto Poseidon. Nessuno di noi ha avuto notizia di questo inizio e siamo sconcertati della segretezza da cui questa vicenda di interesse pubblico è circondata. Capisco che avere un Presidente rompiscatole e sempre dalla parte dei cittadini è fastidioso per molti. Ma devo correre questo rischio per fare il mio dovere di Presidente della Regione Puglia“.
Questo è un grande nodo. Il governo non ha chiesto una riapertura della Via. L’unica certezza, al momento, è che il termine di inizio lavori scade il prossimo 6 giugno e Igi Poseidon a febbraio ha chiesto una ulteriore proroga di “almeno 12 mesi”, ciò su cui “è attualmente in corso l’istruttoria presso la competente direzione generale del ministero”, come ha chiarito il 3 aprile scorso il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, il pentastellato Davide Crippa, rispondendo ad una interrogazione del Pd. Lo stesso Crippa ha proseguito ritenendo che quel gasdotto, tratto finale del più grande EastMed, “potrebbe non rappresentare una priorità poiché gli scenari di decarbonizzazione possono essere attuati tramite le infrastrutture esistenti e il Tap”. E che “sarà importante conoscere gli esiti degli studi di fattibilità, i cui risultati sono attesi tra circa un anno” e che “sarà necessario verificare, nel caso in cui risultasse economicamente attuabile, la sostenibilità territoriale e tecnica della realizzazione di un ulteriore gasdotto con arrivo in Puglia, anche in considerazione dei previsti sviluppi del gasdotto Tap che possono aumentare la portata del gas fino a 20 miliardi di mc all’anno senza altre opere”.