Gli azzurri sono scesi in campo timorosi, poco lucidi e sono stati atleticamente divorati dalla squadra di Unai Emery, il "mago" dell'Europa League. Una grande prestazione del portiere Meret evita il crollo e tiene aperto uno spiraglio per la semifinale, grazie anche a una statistica incoraggiante: gli inglesi hanno sempre perso in trasferta in questa stagione. Il tecnico emiliano: "Non sono impenetrabili"
Prima Aaron Ramsey, poi Torreira con la complicità (involontaria) di Koulibaly e ora serve l’impresa al San Paolo per arrivare in semifinale di Europa League. Il Napoli affonda all’Emirates contro l’Arsenal e vede socchiudersi la porta delle competizioni europee. Anche se proprio l’autore del primo gol inglese nel dopo partita si morde le mani per non aver arrotondato il punteggio sul 3-0 e giura che al ritorno “ci sarà da soffrire”. E anche Carlo Ancelotti guarda avanti e predica fiducia e ottimismo: “Non mi sembrano impenetrabili”. Ma i problemi del Napoli restano tutti lì, anche sotto il profilo mentale: gli azzurri regalano un tempo all’Arsenal, errori imperdonabili a questi livelli in una coppa continentale.
Gli azzurri sono scesi in campo timorosi, poco lucidi e sono stati atleticamente divorati dalla squadra di Unai Emery, il “mago” dell’Europa League. Non a caso, alla fine, il migliore in campo è stato Alex Meret, che ha evitato il crollo con due salvataggi su Ramsey e Maitland-Niles, e tra i peggiori, invece, c’è Lorenzo Insigne. Al di là della prestazione generale, il capitano del Napoli si è divorato un gol alla fine del primo tempo – quasi un rigore in movimento su cross di Callejon – che avrebbe potuto cambiare il canovaccio della partita e indirizzare in maniera diversa il match del San Paolo.
La partita negativa di Insigne – quattro volte in fuorigioco, sette in totale per gli azzurri – racconta delle difficoltà di attaccare la difesa di Emery, anche se Ancelotti sparge ottimismo. “Al ritorno avremo un ambiente diverso, dovremo ripartire dal secondo tempo in cui abbiamo messo in difficoltà l’Arsenal costruendo delle possibilità di segnare. Dobbiamo disputare la partita perfetta”, spiega l’allenatore emiliano. Bisogna innanzitutto sovvertire le gerarchie a centrocampo, dove Ramsey e Torreira (non a caso protagonisti nei due gol inglesi) hanno divorato Allan e Fabian Ruiz, sia sotto il profilo tattico che fisico.
Così, il Napoli è costretto anche a guardare le statistiche dell’Europa League per risollevarsi. Da settembre a oggi, l’Arsenal ha sempre perso in trasferta. E magari arriverà al San Paolo con il tarlo nel cervello. Poi toccherà agli uomini di Ancelotti continuare a scavare nei ricordi, attualizzandoli. Sarà questa la strada da seguire per arrivare al 2 maggio, data della semifinale d’andata dove con ogni probabilità la vincente troverà il Valencia che giovedì sera ha vinto 3-1 nel derby spagnolo con il Villareal. Dall’altra parte del tabellone, il Chelsea ha sconfitto lo Slavia Praga 1-0 e il Benfica ha avuto la meglio (4-2) contro l’Eintracht Francoforte, killer dell’Inter negli ottavi.