Secondo Stampa e Secolo XIX, il sospetto è che il brigatista si nasconda nella Penisola iberica, dove vive anche una sorella. La Procura apre un fascicolo per la fuga di notizie
Una nuova inchiesta per individuare Lorenzo Carpi, terrorista del commando delle Brigate Rosse che quarant’anni fa uccise l’operaio genovese dell’Italsider e sindacalista della Fiom Guido Rossa, assassinato sotto casa perché testimoniò contro un brigatista infiltrato. La Procura antiterrorismo di Genova ha fatto partire anche due rogatorie verso Spagna e Portogallo dove si sospetta che sia nascosto l’unico del commando ad essere sfuggito ai processi. A scriverlo sono il Secolo XIX e la Stampa. I pm di Genova, per questo, hanno aperto un fascicolo per rivelazione di segreto d’ufficio e pubblicazione di atti.
La presenza di un familiare di Carpi proprio tra i due Paesi e una serie di accertamenti preliminari condotti dai carabinieri, intercettazioni comprese, hanno spinto i pm a compiere un salto di qualità nella ricerca del latitante, nella convinzione che ci siano spiragli per chiudere il cerchio. Prima della nuova inchiesta era la Procura generale della Corte d’appello a doversi muovere, ricordano i giornali. Ma i mezzi, con la procedura standard finalizzata all’estradizione, sono piuttosto limitati.
Inoltre l’ordinamento portoghese non contempla la possibilità d’intercettazioni per la cattura d’un latitante. I riscontri dell’Arma rilanciano l’ipotesi che Carpi sia nella penisola iberica, già affiorata e accantonata nel 2016 dopo un non meglio precisato riconoscimento facciale, e ci si concentra su un’individuazione recente della sorella in quell’area. Così il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi, che di Carpi è stato compagno di scuola, di concerto con i sostituti Marco Zocco e Federico Manotti, ha aperto formalmente la nuova indagine per associazione con finalità di terrorismo, nell’ipotesi che una rete copra l’ex terrorista.