Altro avviso di garanzia per il sindaco “sospeso” di Riace Mimmo Lucano, che ieri sera, dopo il rinvio a giudizio rimediato nel processo “Xenia”, si è visto notificare un avviso di conclusione indagini per truffa da parte della Procura di Locri. Questa volta, al centro dell’inchiesta, ci sono gli alloggi dove i migranti venivano ospitati dalla cooperativa “Girasole”, amministrata da Maria Taverniti. Anche lei è indagata assieme a Lucano e ad altre otto persone che avevano affittato gli immobili alla cooperativa. Si tratta di Giuseppe Tavernese, Debora Porcu, Giovanni Sabatino, Raffaele Belfiore, Rinaldo Deluca, Luana Tosarello e Marco Iacopetta.
Secondo il sostituto procuratore Ezio Arcadi, tre appartamenti sarebbero “risultati privi di collaudo statico e certificato di abitabilità, – è scritto nel capo di imputazione – documenti indispensabili per come richiesto specificatamente sia dal manuale operativo Sprar che dalle convenzioni stipulate tra il Comune di Riace e la Prefettura”. A Lucano viene contestato di aver firmato una “falsa attestazione ove veniva dichiarato che le strutture di accoglienza per ospitare i migranti esistenti nel territorio del Comune di Riace erano rispondenti e conformi alle normative vigenti in materia di idoneità abitativa, impiantistica e condizioni igienico sanitarie”. Altri cinque appartamenti, invece, sono risultati privi solo del “certificato di abitabilità”.
Se il reato di truffa è contestato a tutti gli indagati, il sindaco “sospeso” deve rispondere anche del reato di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. La Procura di Locri, inoltre, ha rilevato “la mancanza, in capo al Lucano, di qualunque competenza riconosciuta dall’ordinamento circa il giudizio relativo ai requisiti tecnici che dovevano possedere gli immobili (dal punto di vista statico, impiantistico e dell’agibilità), nonché l’avere egli predisposto e sottoscritto le determine con le quali venivano assegnate alla Cooperativa Girasole le somme a pagamento di canoni locativi” in favore dei proprietari.