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Flat tax, il ministro Tria: “Serve una riforma fiscale per abbassare le tasse al ceto medio”

Il titolare di via XX Settembre ha incontrato i giornalisti durante la conferenza stampa convocata alla fine dei lavori del Fondo monetario internazionale con Ignazio Visco. Anche il governatore della Banca d'Italia si è detto favorevole a una riforma fiscale: “C'è un problema di crescita della produttività' in Italia. È tempo di una riforma fiscale complessiva dopo 40 anni: serve un approccio”

“Abbiamo bisogno di una riforma del sistema fiscale soprattutto per allentare il peso sulle famiglie del ceto medio”. È con queste parole che Giovanni Tria ha spiegat il senso della flat tax e del reddito di cittadinanza. Una sorta di apertura alla misura chiesta dalla Lega, che ancora oggi con Matteo Salvini è tornata a ribadire di “abbassare le tasse”. “Certo, non bisogna perdere di vista la stabilità finanziaria, bisogna trovare un bilanciamento. Vediamo quale sarà la risposta economica di queste misure, teniamo tutto sotto stretto monitoraggi”, ha aggiunto il ministro dell’Economia da Washington. Il titolare di via XX Settembre ha incontrato i giornalisti durante la conferenza stampa convocata alla fine dei lavori del Fondo monetario internazionale con Ignazio Visco. Anche il governatore della Banca d’Italia si è detto favorevole a una riforma fiscale: “C’è un problema di crescita della produttività’ in Italia. È tempo di una riforma fiscale complessiva dopo 40 anni: serve un approccio”.

“La preoccupazione per il debito italiano non è stata sollevata in questi giorni. È chiaro comunque che la preoccupazione esiste ed esiste anche in Italia”, ha poi detto Tria.  “Non c’è alcuna preoccupazione rispetto alle nostre previsioni – ha continuato il ministro – Le previsioni di crescita italiane coincidono quasi completamente con le stime del Fmi e quindi è chiaro che il problema è come contrastare il rallentamento. L’idea è che si possa riprendere la crescita nel secondo trimestre, ma questo dipende dalla Germania e dal quadro globale”.

Quindi il ministro ha ribadito che “le attuali incertezze dell’economia non riguardano solo l’Italia, ma siamo di fronte a una situazione generale. Il taglio della crescita dell’Italia è identico al taglio della Germania“. I Paesi che più contano sulle esportazioni come Italia e Germania, ha spiegato Tria, sono più esposti agli shock esterni in un momento di rallentamento globale, e questo crea debolezze. “Bisogna rilanciare la domanda interna”.

Sulla compatibilità tra la possibile sterilizzazione dell’Iva e la flat tax, il titolare del Mef ha chiosato: Credo che non sia questo il problema centrale dell’economia italiana. Si deve trovare la compatibilità tra diversi obiettivi. L’Italia ha uno spazio fiscale limitato per fare politica espansiva, ma allo stesso tempo quando siamo vicino a una stagnazione non si possono fare misure restrittive. Bisogna vedere cosa fare, ci stiamo lavorando. Dipende anche da come va la ripresa economica. In base alla ripresa economica si possono aprire o meno degli spazi”.

La numero uno dell’Fmi, Christine Lagarde, da parte sua ha affermato di aver avuto con il ministro dell’economia italiano”una conversazione molto positiva sulla situazione dell’economia italiana” e su come favorire la ripresa e un ulteriore rafforzamento del sistema bancario.