A Torino, i vertici e i militanti di Fratelli d’Italia si sono riuniti per una due giorni di conferenza programmatica in vista delle elezioni europee. Nel padiglione uno del Lingotto Fiere, la segretaria Giorgia Meloni strizza l’occhiolino alla Lega: “Siamo amici, ma siamo due partiti diversi. Il nostro ruolo è anche fare un pò la coscienza”. Tra i banchi del gadget spuntano le magliette con i motti latini “Memento audere semper” insieme ai poster di Jan Palach e Paolo Borsellino. L’ospite più atteso è Caio Giulio Cesare Mussolini “il mio cognome fa scattare tutti i tic dei radical chic perché dopo decenni di egemonia culturale sono diventati minoranza” dichiara dal palco ricevendo gli applausi della platea. Il fascismo genera ancora sentimenti di “rimpianto” tra alcuni dei partecipanti alla conferenza. Nel primo pomeriggio interviene anche il governatore della Liguria Giovanni Toti: “Quando Meloni e Salvini mi chiamano, io vado a confrontarmi con loro. Quando Forza Italia deciderà di chiamarmi io ci sarò come per tutti gli altri”.
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