“Il tema è semplice – Luigi Di Maio, a Torino per incontrare Chiara Appendino, parla del caso libico -. Noi già abbiamo pagato lo scotto di azioni singole in Libia nel 2011, quando l’Europa non è stata compatta, la Libia è stata destabilizzata, l’Italia ha pagato per anni lo scotto più grande di decisioni autonome e singole di Stati che hanno interferito con le azioni che si stavano portando avanti. Mi auguro non ci siano altre influenze europee nello scenario libico. Non serve che un ministro sondi gli altri paesi europei per capire cosa fare. Sono i nostri ministri che hanno le competenze e le prerogative per decidere. Lavoriamo in maniera compatto affinché il tema non entri nella campagna elettorale” ha spiegato il ministro.