Con le truppe di Khalifa Haftar che proseguono nell'offensiva a Tripoli, non si ferma il lavoro delle diplomazie internazionali. Mosse sullo scenario politico si registrano anche nell'est del Paese, feudo del maresciallo: lo spostamento dell'assemblea nella sua città equivale a una sua legittimazione politica
Con le truppe di Khalifa Haftar che proseguono nell’offensiva a Tripoli, non si ferma il lavoro delle diplomazie internazionali. Mohammmed Bin Abdulrahman Al Thani, vicepremier e ministro degli Esteri del Qatar, paese sostenitore del governo libico di unità nazionale guidato da Fayez Al Sarraj, è atteso a Roma nelle prossime ore per incontrare lunedì il premier Giuseppe Conte e il titolare della Farnesina Enzo Moavero Milanesi. La presenza di rappresentanti del Qatar, Paese finanziatore di Sarraj, era stata una delle causa dell’assenza di Haftar alla plenaria della Conferenza sulla Libia organizzata dall’Italia a Palermo il 12 e il 13 novembre: Doha, infatti, finanzia i Fratelli Musulmani, storici nemici dell’uomo forte della Cirenaica, che nel capoluogo siciliano aveva incontrato Conte e Sarraj in un summit a latere.
A Roma è atteso anche il vice premier libico Ahmed Maitig. Il numero due di Al Sarraj, che rappresenta Misurata, città le cui milizie – tra le più nutrite e potenti dell’intera Libia – sono in prima linea nella battaglia contro le forze di Haftar, dovrebbe vedere Conte e Moavero. Possibile, ma non trova ancora conferme, anche un colloquio con il vice premier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, che Maitig aveva incontrato in Libia il 25 giugno dello scorso anno., faccia a faccia poi replicato il 5 luglio al Viminale. Il vicepresidente di Tripoli volerà quindi in Germania e Gran Bretagna, Stati che a differenza della Francia hanno subito denunciato le conseguenze estremamente pericolose dell’attacco lanciato da Haftar alla capitale.
Mosse sullo scenario politico si registrano anche nell’est del Paese, feudo di Haftar. Il Parlamento finora basato a Tobruk si è installato e ha tenuto una prima sessione a Bengasi, quartier generale del capo della Libyan National Army. Nel 2014 la Camera si era insediata a Tobruk mentre la coalizione di milizie Fajr Libya si era impossessata di Tripoli, dove è nato il cosiddetto governo di unità nazionale patrocinato dall’Italia a dall’Onu e affidato a Al Sarraj. Ora lo spostamento dell’assemblea nella città del maresciallo equivale a una sua legittimazione politica
I deputati sono in parte pro-Haftar, come il presidente della Camera Aguila Saleh, in parte a lui ostili. All’apertura della prima sessione a Bengasi, Salah ha elogiato l’offensiva guidata dal meresciallo su Tripoli, città controllata, ha detto, “da gruppi terroristi e fuori legge”. “Non si può parlare di processo politico per riportare la stabilità in Libia, se non dopo esserci sbarazzati dei gruppi terroristi”, ha detto Salah, “andremo alle urne una volta che le milizie avranno deposto le loro armi”.