Cominciamo da Flamme Rouge, Gioco dell’Anno 2018, titolo assegnato nell’ambito di Lucca Comics&Games da una qualificata giuria presieduta da Paolo Cupola. Flamme Rouge è un gioco per tutta la famiglia, ideato da Asger Harding Granerude localizzato in Italia da Playagame Edizioni, una delle numerose nuove case editrici che stanno vivacizzando il settore. Si tratta naturalmente di una corsa ciclistica: ogni giocatore controlla due ciclisti, un passista e uno sprinter, e li muove giocando nell’ordine che ritiene più opportuno una serie di carte-movimento. La simulazione è blanda, si tratta di sfruttare al meglio le “scie” e non affaticarsi troppo facendo i “battistrada”. Si impara in fretta e ci si diverte.
Big Shot, del Maerstro Alex Randolph, è un gioco edito del 2002, riscoperto dalla sud-coreana Gameology e portato in Italia da Oliphante2. E questo è proprio un trend, assai positivo: la riscoperta dei migliori giochi dei decenni passati, sì che anche i “gamer” più giovani abbiano modo di gustarsi queste delizie. C’è un boom edilizio e i giocatori fanno affari acquistando titoli di proprietà (gli immancabili cubetti colorati) e disponendoli nei lotti nel modo a loro più conveniente. Ma ci sono alcune regole – tipiche dello stile del Maestro – che rendono il gioco delizioso e al tempo stesso perfido. Eh sì, perché capiterà anche di piazzare anche titoli degli avversari… e se due giocatori termineranno in parità su un lotto, questo non verrà assegnato a nessuno dei due, ma a chi li segue nella classifica: come dicevo, cattivissimo!
Il gioco che quest’anno ha fatto ha fatto maggiormente parlare di sé è forse Root di Cole Wehrle, localizzato in Italia da Ms Edizioni, un’altra delle nuove case editrici. Si è aggiudicato sia il Golden Geek Award (miglior gioco tematico e miglior design), che il Goblin Magnifico, che lo Scelto dai Goblin: in altre parole ha messo d’accordo sia la giuria di esperti che i giocatori della più grande comunità di gamer italiana, la Tana dei Goblin. Si gioca in un bosco, con Gatti, Falche, Topi e Conigli, in un ambiente all’apparenza molto “carino”. Ma Umberto Rosin – presidente della “Tana” di Venezia – ci racconta che: “Non bisogna farsi ingannare dalle apparenze, malgrado il tema, si tratta di un wargame tattico e spietato, dove in palio c’è il controllo del territorio, cioè del bosco. Il tratto davvero originale, e per certi versi geniale, è la ‘perfetta asimmetria’ del gioco: le quattro razze animali in competizione hanno meccaniche di gioco una diversa dall’altra, ma incredibilmente integrate in maniera omogenea e funzionale. Presto Root vincerà vari altri premi!”
Ma Modena-Play non è stato certo solo questo, ci ha offerto mille altri stimoli, suggestioni e giochi… presto ne riparleremo.