Televisione

Storie Italiane, Nicola Carraro ricorda il nonno Angelo Rizzoli con un libro. Poi, a sorpresa, Mara Venier chiama in diretta: “Sei il grande amore della mia vita”

“Mara è moglie, amante, mamma, nonna, cuoca, cameriera, grande star televisiva… è straordinaria: stare con lei è come andare sulle montagne russe, non ci si stanca mai”, ha detto Carraro a proposito della moglie, la "zia Mara. Un momento dedicato anche alla memoria del nonno Angelo Rizzoli: "E' stata una delle persone più importanti che ha contribuito a ricostruire questo Paese dopo la guerra", ha detto ad Eleonora Daniele

Lui le ha telefonato più volte in trasmissione, a Domenica In. E stavolta è toccato a lei: Mara Venier ha chiamato in diretta durante la trasmissione Storie Italiane mentre Eleonora Daniele stava intervistando suo marito, Nicola Carraro. “Nicola ti amo, sei il grande amore della mia vita”, ha detto la Venier. E Carraro le ha risposto: “Non farmi piangere, altrimenti facciamo una soap opera”.

Nicola mi ha cambiato la vita. Mi ha conquistato pian pianino con il suo modo di essere, con la sua intelligenza, con la sua ironia, con il suo essere sempre sopra a tutto. Lui vola alto, riesce sempre a vedere la parte più bella delle cose – ha detto ancora Mara ad Eleonora – È un uomo buono, generoso, è la vera fortuna della mia vita. È riuscito a darmi equilibrio e serenità, sempre mantenendo il mio modo di essere. Non mi ha mai voluto cambiare. Ha amato quello che io sono e questa è la cosa più bella”.

Mara è moglie, amante, mamma, nonna, cuoca, cameriera, grande star televisiva… è straordinaria: stare con lei è come andare sulle montagne russe, non ci si stanca mai”, ha concluso Carraro che ha poi parlato del nonno, Angelo Rizzoli. “E’ stata una delle persone più importanti che ha contribuito a ricostruire questo Paese dopo la guerra. Uno di quegli uomini che oggi non esistono più – ha raccontato ancora ad Eleonora Daniele – Orfano, partito da zero, senza maneggi, politica e cose del genere. Ho scritto un libro con mio cugino Alberto, un po’ per ricordare un’Italia e una Milano che non c’è più e un po’ per ricordare la figura di mio nonno perché il nostro paese ha poca memoria. Mio nonno, venendo da zero ci diceva sempre ‘siete nati con la camicia di seta’ ed era una colpa. Però pur essendo stati una famiglia italiana molto importante, avevamo una vita sì d’agiatezza ma semplice.”