Se la richiesta venisse accolta dai giudici, Corona dovrebbe scontare di nuovo in carcere l’ultimo anno di pena trascorso in affidamento. La difesa invece propone l’affidamento con criteri più restrittivi rispetto a quelli di cui ha beneficiato finora l’ex re dei paparazzi
Ammette di “avere fatto qualcosa di sbagliato“, ma chiede ai magistrati “un’altra possibilità“, Fabrizio Corona, comparso in aula di fronte al Tribunale di Sorveglianza di Milano, chiamato a pronunciarsi sulla revoca dell’affidamento terapeutico per l’agente fotografico milanese. Parole riferite dall’avvocato di Corona, Ivano Chiesa, dopo l’udienza di martedì a porte chiuse durata circa due ore, al termine della quale i giudici si sono riservati di decidere. Il provvedimento del tribunale è atteso nei prossimi giorni. La Procura Generale però ha chiesto la revoca definitiva della misura.
Non solo: la ‘numero due’ della Procura Generale di Milano, l’avvocato Generale Nunzia Gatto, ha chiesto che il periodo già trascorso in affidamento dall’agente fotografico venga sostanzialmente azzerato e non valga come pena scontata. Se la richiesta venisse accolta dai giudici, Corona dovrebbe scontare di nuovo in carcere l’ultimo anno di pena trascorso in affidamento. La difesa invece propone l’affidamento con criteri più restrittivi rispetto a quelli di cui ha beneficiato finora l’ex re dei paparazzi, con la frequentazione di una struttura terapeutica. Fuori dall’aula c’erano anche la sua storica collaboratrice Francesca Persi e la madre Gabriella. L’ex agente fotografico è tornato in carcere il 25 marzo, dopo che il giudice di Sorveglinanza gli ha revocato l’affidamento terapeutico concesso nel febbraio 2018 per curarsi dalla dipendenza psicologica dalla droga, per le ripetute violazioni alle restrizioni da parte di Corona.
Tra gli episodi contestati, la sua incursione nelle vesti di inviato della trasmissione de La 7 Non è l’Arena nel famigerato boschetto della droga di Rogoredo a Milano, durante la quale l’agente fotografico subì anche un’aggressione. Corona, inoltre, si è più volte detto pubblicamente insofferente alle regole del provvedimento, attraverso i social o in interviste televisive. Nel penitenziario milanese di San Vittore, nel frattempo, il 29 marzo Fabrizio ha compiuto 45 anni, mentre la sua odissea giudiziaria sembra non avere mai fine.