La candidatura dell'architetto è stata ufficializzata domenica sera sul sito del Movimento, dopo che per la corsa alla poltrona di sindaco nel capoluogo toscano si erano presentati quattro diversi esponenti. La decisione presa dallo staff nazionale, però, ha provocato uno scossone interno al M5s fiorentino
Era l’ultimo candidato da ufficializzare in vista delle elezioni comunali di Firenze. Ma intorno a Roberto De Blasi, storico attivista del Movimento 5 Stelle fiorentino, si è scatenata una tempesta. Proteste sui social, dimissioni (effettive o solo minacciate) ma soprattutto l’ipotesi sempre più probabile di una mini scissione interna al M5s fiorentino: i dissidenti grillini potrebbero decidere di schierare una lista civica alternativa al candidato ufficiale scelto dallo staff di Rousseau. In ogni caso, fanno sapere dalla fronda anti-De Blasi, ci sarà sicuramente un “boicottaggio”: anche senza una lista civica autonoma, i dissidenti non voteranno per il candidato del Movimento alle amministrative e nemmeno per la sua principale sponsor, l’ex capogruppo e vicepresidente del consiglio comunale di Firenze Silvia Noferi. Questa mossa potrebbe indebolire ancora più il M5s alle prossime elezioni amministrative e lasciare strada libera a un ballottaggio tra il centrosinistra del sindaco Dario Nardella e il suo sfidante leghista Ubaldo Bocci.
Lo scontro interno al M5s, tra minacce e dimissioni – La candidatura di De Blasi è stata ufficializzata domenica sera sul sito del Movimento 5 Stelle che ha certificato l’utilizzo del simbolo dopo mesi di liti interne: da ottobre, il meetup storico aveva deciso di lanciare l’attivista Giuseppe Soin. Poi sulla piattaforma Rousseau si era candidato, senza informare il meetup, De Blasi a cui nelle ultime settimane si sono aggiunti Lorenzo De Masi e Nicola Cecchi, già uscito sconfitto alle elezioni politiche del 4 marzo contro Matteo Renzi nel collegio di Firenze. Quattro candidati per un posto e senza che nessuno fosse disposto a fare un passo indietro a campagna elettorale già ampiamente iniziata (Bocci e Nardella stanno girando la città da inizio aprile). Così, i vertici dei 5 Stelle fiorentini hanno deciso di lasciare la patata bollente allo staff nazionale di Rousseau che domenica sera ha lanciato la candidatura di De Blasi.
A convincere Davide Casaleggio della scelta di De Blasi sarebbero stati i suoi principali sponsor: l’ex capogruppo in consiglio comunale e candidata alle europee, Silvia Noferi, ma anche il sottosegretario all’editoria Vito Crimi. La decisione dall’alto però ha provocato uno scossone interno al M5S fiorentino: un attivista racconta al fattoquotidiano.it di chat infuocate condite da “minacce di andare a votare per la sinistra, astenersi o fare scheda bianca”. Non solo: lunedì si è dimesso il consigliere del Quartiere 4 Gian Piero Palazzo e in serata si è tenuta una riunione in un bar storico nel centro di Firenze, il San Gallo, per discutere della vicenda. Hanno partecipato circa 100 persone e chi c’è stato racconta di un clima “difficile”. Giovedì, comunque, i dissidenti decideranno se presentare una “contro-lista” alle amministrative ma una cosa è già chiara: non voteranno De Blasi alle amministrative (tantomeno Noferi per le europee) e soprattutto non si mobiliteranno per organizzare dibattiti, eventi e gazebo durante la campagna elettorale.
De Blasi, il fiorentino d’adozione sempre presente agli incontri M5s – Sardo di origine ma fiorentino di adozione (vive nel capoluogo toscano dal 1997), De Blasi è architetto e dal 2007 lavora alla Banca CR Firenze come consulente finanziario. Dal 2011 poi si occupa del patrimonio finanziario di Intesa Sanpaolo. Non è un attivista della prima ora: De Blasi è iscritto al Movimento 5 Stelle dal 2014, ma negli ultimi anni è stato uno degli esponenti più attivi nelle manifestazioni e negli eventi pubblici. Per adesso, però, non si sa nulla sul suo programma elettorale e il giorno dell’investitura da Milano si è limitato a una breve dichiarazione dopo aver assicurato che “c’è già una squadra di professionisti” che sta lavorando con lui in vista delle elezioni: “L’obiettivo del M5s – ha detto De Blasi all’Ansa – è migliorare le condizioni dei cittadini di Firenze, di vivere la città in modo diverso”.
A Firenze il M5S è destinato a perdere – La scelta di decidere il candidato a un mese dalle elezioni amministrative rivela anche un clima di rassegnazione dei 5 Stelle sulla possibilità di conquistare Firenze: la partita nella culla del renzismo (una delle poche isole felici rimaste in Toscana per il Pd) sarà tutta tra il sindaco Nardella e Bocci che proverà a fare il colpaccio. Se i 5 Stelle nel capoluogo toscano hanno pochissime probabilità di vittoria, potranno essere molto influenti al ballottaggio: al secondo turno i grillini potrebbero dare indicazione di votare Bocci per “mandare a casa” Nardella. Anche dalle parti del centrodestra fiorentino stanno osservando con attenzione quello che sta succedendo nel M5s: un Movimento debole non farebbe comodo nemmeno allo sfidante di Nardella.
Twitter: @salvini_giacomo