Cinque soldati e almeno altrettanti civili sono morti durante i raid aerei alle porte di Tripoli ordinati dal generale Khalifa Haftar. Il capo dell’autoproclamato Esercito nazionale libico ha parlato di una “battaglia decisiva” e ha ordinato per oggi l’attacco finale alla capitale della Libia. I militari sono morti per il bombardamento dell’area di Wadi Rabie, circa 35 chilometri a est di Tripoli. Mentre il decesso dei civili è stato causato dal raid con missili Grad – che hanno una gittata minima di 30 chilometri – sul quartiere di Abu Slim, a ridosso del centro della capitale. L’area colpita si trova nel cuore del municipio, a circa 2 chilometri dal Rixos, il celebre albergo di Muammar Gheddafi.
Bombardare le aree residenziali “è un crimine contro l’umanità” e “dimostra che Haftar è un criminale di guerra e sarà ricercato dalla giustizia a livello nazionale e internazionale”, ha detto il leader del governo di unità nazionale, Fayez al Sarraj. “Presenteremo alla Corte penale internazionale la documentazione per classificarlo tale. Il Consiglio di sicurezza Onu ha la responsabilità legale e umanitaria di ritenere questo criminale responsabile delle proprie azioni”. E proprio il rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per la Libia, Ghassan Salamè, ha parlato di una “notte orribile” e ha aggiunto che “per il bene di 3 milioni di civili che vivono nella Grande Tripoli, questi attacchi dovrebbero cessare. Adesso”.
Ma Haftar non pare intenzionato a fermarsi. Anzi, secondo quanto riferisce Al Jazeera, ha ordinato per oggi l’attacco finale alla capitale. Secondo l’emittente del Qatar, che cita fonti di sicurezza, Haftar avrebbe impartito l’ordine alle sue forze via radio, chiedendo loro di entrare nella capitale libica stamattina “ad ogni costo”. La stessa fonte spiega che Haftar ha chiesto ai suoi uomini di ”intensificare l’attacco a Tripoli” dopo che sono stati costretti a ritirarsi da alcuni fronti nella battaglia contro le forze del governo di Concordia nazionale.
Secondo le stime dell’Assocazione medici di origine straniera in Italia, dall’inizio degli scontri, le vittime sono ormai 190, di cui 60 minorenni, e 850 feriti. Il fondatore dell’associazione, Foad Aodi, rimasto in contatto con i medici libici tutta la notte, stima almeno 22mila sfollati di cui 8mila minorenni.