A Otto e Mezzo (La7) il filosofo Massimo Cacciari ha detto la sua sullo stato di salute del Partito Democratico, alle prese con le elezioni europee e con lo scandalo della sanità umbra. “Voterò per il partito democratico, non so a chi darò la preferenza – ha detto rispondendo a Lilli Gruber -. Non è questione di un nome, Zingaretti già ha cominciato male la storia delle liste, ad esempio Calenda dice che se ne va se il Pd assumerà una linea di attenzione e confronto con i 5 stelle. Ma le pare di candidare una persona che dice questo? Di sicuro non voto Calenda”. A stemperare i toni interviene Alessandra Moretti, anche lei candidata alle europee nella circoscrizione nord-est: “Il Pd ha bisogno di critica e pensiero”. Ma Cacciari la stoppa: “Non me ne sono mai accorto, ho avuto l’impressione che il Pd ha bisogno di tutto fuorché di consigli”.
Sull’Umbria Cacciari ha una posizione fuori dal coro: “Il problema non è il corrotto è il sistema che non funziona. In Italia nulla funziona nel sistema tecnico amministrativo burocratico. I governi che si sono succeduti sono partiti dal top, Senato, Camera, Costituzione, incasinando tutto anche a quel livello”