L’esposto in Procura, le accuse alla sindaca Virginia Raggi, i suoi audio online sull’Espresso, l’ammissione che “la città è fuori controllo” e che se si azzarda ad alzare la Tari, “altro che gilet gialli“, perché in alcune zone i romani si affacciano “e vedono la merda”. Prima ancora di capire se il caso sul bilancio dell’azienda dei rifiuti abbia una base giudiziaria (l’ennesima), quello che è certo è che è una storia politica, in una giornata ad alta tensione nei rapporti tra Cinquestelle e Lega, che compongono la maggioranza di governo. I due partiti hanno incrociato le loro richieste di dimissioni sui casi del sottosegretario ai Trasporti Armando Siri (indagato per corruzione a Palermo) e della Raggi. Ma fa specie che, subito la diffusione degli audio, la prima forza politica a chiedere sia stata una forza di opposizione in Campidoglio, ma l’alleato del governo nazionale: la Lega, appunto. E tramite la voce dei più alti dirigenti (i capigruppo di Camera e Senato e due ministri). A fine giornata arriva anche il timbro del segretario Matteo Salvini: “Io dico che Raggi non è più adeguata a fare il sindaco di Roma non per eventuali irregolarità, non faccio il pm e non faccio il giudice, decideranno loro se ci sono stati reati. Ma se un sindaco della città più importante d’Italia dice ‘i romani fuori dalla finestra vedono la merda’ e ‘ho la città fuori controllo’ è un giudizio politico il mio. Non sei in grado di fare il sindaco, lascia che qualcun altro faccia il sindaco”. Dunque non polemica politica: “Ma se un sindaco dice ‘ho la città fuori controllo’, dico ‘amica mia cambia mestiere’. Pensavo che i 5 stelle a Roma facessero qualcosa di meglio. La prossima volta i romani sceglieranno qualcosa altro”.
La Raggi per rispondere sfodera le cronache delle ultime settimane: su facebook ricorda le inchieste sulla presidente dell’Umbria Catiuscia Marini, sul segretario del Pd Nicola Zingaretti e su Siri. “Ma parlano di me. Parlano di audio rubati in cui dico quello che direbbe qualsiasi altro cittadino di Roma”. Secondo l’interpretazione della sindaca M5s in quelle conversazioni “me la prendo duramente con l’ex amministratore delegato dell’Ama perché ci sono i rifiuti in strada e non lo posso accettare. Uso parolacce ma non me ne vergogno perché sono incazzata quando vedo chi pensa a prendere i premi aziendali piuttosto che a pulire la città. Perché questo è quello che si ascolta in quegli audio”. “Nessuna pressione”, dunque, “ma solo tanta rabbia per chi non ha fatto bene il lavoro per il quale era pagato”. Aggiunge la Raggi che “addirittura si ipotizzava che aumentassi ancora la tassa dei rifiuti, mentre in azienda sarebbero continuati ad arrivare i premi a pioggia. Mi sono ribellata e non me ne pento. Continuano a gettare fango su di me ma io ho le spalle grosse e continuerò a difendere la mia città e i miei concittadini”. La richiesta di dimissioni della Lega è respinta anche dai Cinquestelle (“E’ una goffa ripicca“) che non esitano a tirare addosso al Carroccio l’inchiesta che coinvolge uno di loro: “Sull’indagine nei confronti di Siri sembra esserci la mafia di mezzo. Non scherziamo”.
Bisogna anche dire che il Pd, ai suoi livelli più alti, tace sulla questione Raggi. A parlare sono solo alcuni singoli (quasi tutti renziani) e il partito lascia il compito di posizionarsi al gruppo consiliare del Campidoglio: in un’interrogazione urgente firmata dal capogruppo Giulio Pelonzi i democratici hanno chiesto “se rispondono al vero le gravi affermazioni attribuite all’ex ad” e “se rispondenti al vero, quali vantaggi con quelle operazioni di bilancio Ama ritenesse la sindaca di far conseguire all’amministrazione capitolina”. I consiglieri del Pd hanno protestato anche nell’aula Giulio Cesare costringendo alla sospensione del consiglio. Gli eletti del Pd hanno occupato gli scranni della giunta e della sindaca esponendo cartelli con su scritto: “Dimettiti”, “Raggi a casa”, “Chiediamo spiegazioni”.
Poi resta il merito della questione, su cui si concentra il consigliere comunale di Sinistra per Roma (e deputato di Liberi e Uguali) Stefano Fassina: “Perché spingere il bilancio Ama in rosso? Qual è l’obiettivo della sindaca Raggi e dell’assessore al Bilancio Lemmetti? Queste sono le domande a cui deve rispondere la sindaca sul piano politico. La vicenda giudiziaria è competenza dei magistrati. Le conversazioni tra la sindaca e Bagnacani non sorprendono. È stato sin dall’autunno scorso evidente che la giunta voleva piegare il ‘suo’ direttore generale a portare il bilancio Ama in rosso strumentalizzando la partita dei crediti sui servizi cimiteriali”.
Politica
Roma, Salvini: “Raggi non più adeguata, lasci”. Raggi: “Indagati in Lega e Pd e parlano di me”. Dem protestano in Aula
Il segretario del Carroccio all'assalto della sindaca: "Se dice che la città è fuori controllo, dico: cambia mestiere. Pensavo facessero meglio". La prima cittadina ricorda l'inchiesta su Siri: "Parolacce? Sì, perché ero incazzata perché vedevo chi pensava a prendere i premi aziendali invece che a pulire. Nessuna pressione, solo rabbia. Gettano fango, ma ho le spalle grosse"
L’esposto in Procura, le accuse alla sindaca Virginia Raggi, i suoi audio online sull’Espresso, l’ammissione che “la città è fuori controllo” e che se si azzarda ad alzare la Tari, “altro che gilet gialli“, perché in alcune zone i romani si affacciano “e vedono la merda”. Prima ancora di capire se il caso sul bilancio dell’azienda dei rifiuti abbia una base giudiziaria (l’ennesima), quello che è certo è che è una storia politica, in una giornata ad alta tensione nei rapporti tra Cinquestelle e Lega, che compongono la maggioranza di governo. I due partiti hanno incrociato le loro richieste di dimissioni sui casi del sottosegretario ai Trasporti Armando Siri (indagato per corruzione a Palermo) e della Raggi. Ma fa specie che, subito la diffusione degli audio, la prima forza politica a chiedere sia stata una forza di opposizione in Campidoglio, ma l’alleato del governo nazionale: la Lega, appunto. E tramite la voce dei più alti dirigenti (i capigruppo di Camera e Senato e due ministri). A fine giornata arriva anche il timbro del segretario Matteo Salvini: “Io dico che Raggi non è più adeguata a fare il sindaco di Roma non per eventuali irregolarità, non faccio il pm e non faccio il giudice, decideranno loro se ci sono stati reati. Ma se un sindaco della città più importante d’Italia dice ‘i romani fuori dalla finestra vedono la merda’ e ‘ho la città fuori controllo’ è un giudizio politico il mio. Non sei in grado di fare il sindaco, lascia che qualcun altro faccia il sindaco”. Dunque non polemica politica: “Ma se un sindaco dice ‘ho la città fuori controllo’, dico ‘amica mia cambia mestiere’. Pensavo che i 5 stelle a Roma facessero qualcosa di meglio. La prossima volta i romani sceglieranno qualcosa altro”.
La Raggi per rispondere sfodera le cronache delle ultime settimane: su facebook ricorda le inchieste sulla presidente dell’Umbria Catiuscia Marini, sul segretario del Pd Nicola Zingaretti e su Siri. “Ma parlano di me. Parlano di audio rubati in cui dico quello che direbbe qualsiasi altro cittadino di Roma”. Secondo l’interpretazione della sindaca M5s in quelle conversazioni “me la prendo duramente con l’ex amministratore delegato dell’Ama perché ci sono i rifiuti in strada e non lo posso accettare. Uso parolacce ma non me ne vergogno perché sono incazzata quando vedo chi pensa a prendere i premi aziendali piuttosto che a pulire la città. Perché questo è quello che si ascolta in quegli audio”. “Nessuna pressione”, dunque, “ma solo tanta rabbia per chi non ha fatto bene il lavoro per il quale era pagato”. Aggiunge la Raggi che “addirittura si ipotizzava che aumentassi ancora la tassa dei rifiuti, mentre in azienda sarebbero continuati ad arrivare i premi a pioggia. Mi sono ribellata e non me ne pento. Continuano a gettare fango su di me ma io ho le spalle grosse e continuerò a difendere la mia città e i miei concittadini”. La richiesta di dimissioni della Lega è respinta anche dai Cinquestelle (“E’ una goffa ripicca“) che non esitano a tirare addosso al Carroccio l’inchiesta che coinvolge uno di loro: “Sull’indagine nei confronti di Siri sembra esserci la mafia di mezzo. Non scherziamo”.
Bisogna anche dire che il Pd, ai suoi livelli più alti, tace sulla questione Raggi. A parlare sono solo alcuni singoli (quasi tutti renziani) e il partito lascia il compito di posizionarsi al gruppo consiliare del Campidoglio: in un’interrogazione urgente firmata dal capogruppo Giulio Pelonzi i democratici hanno chiesto “se rispondono al vero le gravi affermazioni attribuite all’ex ad” e “se rispondenti al vero, quali vantaggi con quelle operazioni di bilancio Ama ritenesse la sindaca di far conseguire all’amministrazione capitolina”. I consiglieri del Pd hanno protestato anche nell’aula Giulio Cesare costringendo alla sospensione del consiglio. Gli eletti del Pd hanno occupato gli scranni della giunta e della sindaca esponendo cartelli con su scritto: “Dimettiti”, “Raggi a casa”, “Chiediamo spiegazioni”.
Poi resta il merito della questione, su cui si concentra il consigliere comunale di Sinistra per Roma (e deputato di Liberi e Uguali) Stefano Fassina: “Perché spingere il bilancio Ama in rosso? Qual è l’obiettivo della sindaca Raggi e dell’assessore al Bilancio Lemmetti? Queste sono le domande a cui deve rispondere la sindaca sul piano politico. La vicenda giudiziaria è competenza dei magistrati. Le conversazioni tra la sindaca e Bagnacani non sorprendono. È stato sin dall’autunno scorso evidente che la giunta voleva piegare il ‘suo’ direttore generale a portare il bilancio Ama in rosso strumentalizzando la partita dei crediti sui servizi cimiteriali”.
SALVIMAIO
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Siri indagato, Toninelli ritira le deleghe. Salvini: “Piena fiducia”. Conte: “Contratto ha codice etico, chiederò chiarimenti”
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Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Fulco Pratesi ha saputo non solo denunciare i mali che affliggono l'ambiente ma ha saputo esercitare una grande funzione pedagogica di informazione e formazione sui temi ambientali. Personalmente ricordo il grande contributo di consigli e di indicazioni durante il periodo in cui sono stato ministro dell'Ambiente e in particolare per l'azione che condussi per la costituzione dei Parchi nazionali e per portare la superficie protetta del paese ad un livello più europeo. Ci mancherà molto". Lo afferma Valdo Spini, già ministro dell'Ambiente nei Governi Ciampi e Amato uno.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Le immagini che arrivano dalla città di Messina, dove si sono verificati scontri tra Forze dell'Ordine e manifestanti nel corso di una manifestazione no ponte, mi feriscono come messinese e come rappresentante delle istituzioni. Esprimo tutta la mia solidarietà alle Forze dell'Ordine e all'agente ferito, cui auguro una pronta guarigione, e condanno fermamente quanto accaduto. Esprimere il proprio dissenso non autorizza a trasformare una manifestazione in un esercizio di brutalità”. Lo afferma la senatrice di Fratelli d'Italia Ella Bucalo.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - “Inaccettabile quanto accaduto oggi a Messina in occasione del corteo contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. Insulti, intolleranza, muri del centro imbrattati con scritte indegne, violenze contro le Forze dell’Ordine. È assurdo manifestare con simili metodi, coinvolgendo personaggi che nulla possono avere a che fare con il normale confronto democratico. Ferma condanna per quanto accaduto, e solidarietà alle Forze dell’Ordine che hanno gestito con grande professionalità i momenti più tesi della giornata”. Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Siamo orgogliosi della nostra Marina militare italiana che, con il Vespucci, ha portato nel mondo le eccellenze e i valori del nostro Paese. Bentornati a casa: la vostra impresa, che ho avuto la fortuna di poter vivere personalmente nella tappa di Tokyo, è motivo di vanto per ogni italiano. Grazie!” Così il capogruppo della Lega in commissione Difesa alla Camera Eugenio Zoffili.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Di fronte a quanto sta avvenendo nel mondo, agli stravolgimenti geopolitici e all’aggressione subita ieri alla Casa Bianca dal presidente ucraino, troviamo gravi e fuori luogo le considerazioni dei capigruppo di Fdi. Non è una questione di contabilità ma di rispetto verso il Parlamento. E in ogni caso la premier Meloni è venuta a riferire in Parlamento solo prima dei Consigli europei, come hanno fatto tutti gli altri suoi predecessori, perché era un suo dovere. E da oltre un anno e mezzo non risponde alle domande libere di un Premier time in Aula. Oggi siamo di fronte ad una gravissima crisi internazionale e alla vigilia di un Consiglio europeo che dovrà prendere decisioni importanti per l’Ucraina e per l’Europa. Dovrebbe essere la stessa Giorgia Meloni a sentire l’urgenza di venire in Aula per dire al Paese, in Parlamento, non con un video sui social, da che parte sta il Governo italiano e quale contributo vuole dare, in sede europea, per trovare una soluzione". Lo affermano i capigruppo del Pd al Senato, alla Camera e al Parlamento europeo Francesco Boccia, Chiara Braga e Nicola Zingaretti.
"Per questo -aggiungono- ribadiamo la nostra richiesta: è urgente e necessario che la presidente del Consiglio venga in Aula prima del Consiglio europeo del 6 marzo. Non si tratta di una concessione al Parlamento, che merita maggior rispetto da parte degli esponenti di Fdi e di Giorgia Meloni che continua a sottrarsi al confronto”.
(Adnkronos) - "La scomparsa di Fulco mi addolora profondamente. Con lui ho condiviso anni di passione e impegno per la tutela dell’ambiente: io come presidente del Wwf Italia dal 1992 al 1998 (e membro del Board internazionale con il principe Filippo), lui come figura guida e poi presidente onorario dell’associazione, dopo la breve parentesi politica che lo aveva tenuto lontano. Fulco è stato un punto di riferimento per tutti noi che ci siamo dedicati alla salvaguardia della natura. Le sue idee, la sua capacità di coinvolgere e di trasmettere amore per la biodiversità resteranno un esempio prezioso". Lo afferma Grazia Francescato, già presidente dei Verdi e del Wwf Italia, ricordando Fulco Pratesi.
"Insieme -ricorda- abbiamo sognato e lavorato per un mondo più giusto e sostenibile, dividendoci persino la stessa scrivania pur di coordinare al meglio le nostre iniziative. In questo momento di grande tristezza voglio ricordarlo come un uomo coerente e generoso, che non ha mai smesso di credere nella forza delle idee e nell’importanza di agire in difesa del nostro pianeta. Ai suoi familiari e a tutti coloro che gli hanno voluto bene va il mio sentito cordoglio. Fulco resterà sempre nel mio cuore e in quello di tutti coloro che l’hanno conosciuto e hanno collaborato con lui. Il suo insegnamento e la sua dedizione alla natura continueranno a ispirare il nostro lavoro e le prossime generazioni".
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Vicinanza e solidarietà da parte di Fratelli d’Italia alle forze dell’ordine che anche oggi sono state bersaglio di violenze ingiustificate da parte dei soliti professionisti della violenza ormai sempre più coccolati dalla sinistra locale, che questa volta hanno cercato di colpire la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università bolognese alla presenza del ministro Bernini e al rettore, a cui va la nostra vicinanza”. Così Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.