Il Tribunale di Pistoia ha autorizzato la madre a sottoporre i figli a tutte le vaccinazioni raccomandate e ai relativi richiami, anche senza il consenso del padre. La sentenza: "la responsabilità genitoriale verso i figli minori è implica l’obbligo dei genitori di garantire il più ampio diritto alla salute"
Lei voleva fare vaccinare i suoi due figli, di 12 e 7 anni, lui era contrario. Il giudice le ha dato ragione. Il Tribunale di Pistoia ha autorizzato la madre a sottoporre i figli a tutte le vaccinazioni raccomandate da Asl e pediatra, e ai relativi richiami, anche senza il consenso del padre. Il ricorso alla giustizia da parte della donna è arrivato dopo mesi di litigi con il coniuge. Lui, pur essendo consenziente ai richiami dei vaccini obbligatori, li riteneva inutili e si era opposto alla vaccinazione, facoltativa, contro il papilloma virus.
Nella sentenza, il giudice ha richiamato “la tutela della salute come diritto costituzionale che riguarda non solo l’individuo, ma tutta la collettività del Paese”, sottolineando che la responsabilità genitoriale verso i figli minorenni è “un elemento indiscutibile che implica, tra le molteplici necessità della prole, l’obbligo dei genitori di garantire ai figli il più ampio diritto alla salute”.
Per quanto riguarda la contrarietà del padre verso il vaccino per il papilloma virus, il giudice ha osservato: “Appare evidente che il padre abbia una scarsa concezione del valore solidaristico dell’art.32 della Costituzione, ossia della concreta salute di tutta la collettività. Soprattutto trattandosi di virus che possono contagiare estranei alla famiglia”.