Mentre il Movimento Fridays for Future prepara nuove iniziative (il 24 maggio è previsto un secondo sciopero globale degli studenti) e Greta Thunberg si aggira per i palazzi romani, siamo andati in strada per dialogare con i cittadini sui temi relativi al cambiamento climatico. “Manifestare è giusto, ma non basta: occorre cambiare abitudini di consumo e stile di vita, all’insegna della sobrietà e dell’attenzione”, dichiarano in molti. Qualche esempio? “Sprecare di meno, muoversi con i mezzi pubblici, stare attenti agli acquisti alimentari, fare un’accurata differenziata” , spiega una ragazza che ogni venerdì manifesta in piazza.

Ma anche, aggiungono altri, “evitare gli imballaggi in plastica, convertirsi al trasporto elettrico, rivolgersi a fornitori di energia rinnovabile e in generale premiare chi propone un modello ecosostenibile”. “Tutto vero, ma la responsabilità maggiore ce l’hanno i produttori, non i consumatori, ed è la politica che deve dettare le regole”, osserva un altro giovane. “In ogni caso è decisivo che i ragazzi acquisiscano la consapevolezza di agire uniti per cambiare il sistema”, risponde un signore molto preoccupato dagli effetti del riscaldamento globale. Ma in strada si trovano anche gli scettici: “A me sembra tutta una montatura, dietro ci sono i grandi interessi della green economy”. E voi che dite?

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