"Se fossi arrivato in ospedale un attimo dopo questa intervista non sarebbe mai uscita". L'ex calciatore del Manchester Utd e della Lazio, si è raccontato al Guardian
“Se fossi arrivato in ospedale un attimo dopo, questa intervista non sarebbe mai uscita”. Karel Poborsky, ex calciatore del Manchester Utd e della Lazio, si è raccontato al Guardian. Soprattutto, ha parlato della grave malattia che nel 2016 gli ha fatto rischiare la vita. Non sono ancora note le cause per cui Karel ha vissuto questa odissea: “Mi hanno messo in coma indotto. Dopo essermi svegliato, mi hanno chiesto quale fosse il mio nome. Tutti i miei muscoli facciali erano paralizzati, ho trascorso tre settimane in quarantena in ospedale sotto potenti antibiotici. Non potevo mangiare, dovevo tenere gli occhi coperti perché ero molto sensibile alla luce. Ero parecchio spaventato”.
Sembra che a causare il tutto sia stata una zecca che “viveva” nella barba di Karel e che gli avrebbe trasmesso la malattia di Lyme. Ora , l’ex calciatore sta bene. E tutto questo lo deve al tempismo: sarebbero bastate poche ore per rendere la sua malattia mortale.