“Grave negare il 25 aprile, è festa nazionale”. Il vicepremier M5s Luigi Di Maio, a pochi giorni dalla Festa della Liberazione, ha deciso di ribadire le distanze dai soci di governo del Carroccio. Matteo Salvini infatti ha già annunciato che non parteciperà alle celebrazioni e sarà in contemporanea a Corleone per un comizio elettorale in vista delle amministrative. Mentre oggi il ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio ha detto proprio oggi che diserterà la festa perché “monopolio dell’estrema sinistra”.
Di Maio ha così deciso di prendere posizione con un post su Facebook: “Leggo che qualcuno oggi arriva persino a negare il 25 aprile, il giorno della Liberazione. Lo trovo grave”, ha scritto. “Non è alzando le spalle e sbuffando che questo Paese cresce. Al contrario, cresciamo se diamo forza a certi valori, alla nostra storia. Perché col menefreghismo non si va da nessuna parte”. Quindi Di Maio ha revocato il World Congress of Families che già aveva diviso Lega e M5s e per il quale, meno di un mese fa, aveva usato parole di condanna: “Concedetemelo, è curioso che coloro che oggi negano il 25 aprile siano gli stessi che però hanno aderito al congresso di Verona, passeggiando mano per la mano con gli antiabortisti. Per carità, ognuno la vede come vuole. Il pensiero è libero. Ma io, sia chiaro, voglio anche un’Italia libera, di guardare avanti innanzitutto. Il ripristino della leva obbligatoria, la contestazione della 194, gli attacchi alle donne, il ritorno al Medioevo non fanno parte dei valori del Movimento 5 Stelle. Il 25 aprile è una festa nazionale della Repubblica Italiana. Non è questione di destra o di sinistra, come sento dire, ma di credere in questo Paese. Di credere nell’Italia e di rispettarla. E chi come me ci crede, il 25 aprile lo ricorda”.
Il vicepremier Luigi Di Maio, i ministri Elisabetta Trenta e Alfonso Bonafede, la sindaca di Roma Virginia Raggi hanno già annunciato che parteciperanno alle celebrazioni organizzate dalla Comunità ebraica di Roma. Trenta e Raggi saranno presenti al sit in al Cimitero di guerra del Commonwealth mentre Di Maio e Bonafede saranno alla Sinagoga per rendere omaggio alla Brigata ebraica. Anche quest’anno a Roma la Comunità ebraica celebrerà separatamente il 25 aprile e non prenderà parte al corteo dell’Anpi.
L’Associazione nazionale partigiani oggi ha ribadito la sua condanna per chi nega l’importanza delle celebrazioni per la Liberazione: “Il 25 aprile è Festa nazionale”, si legge in una nota. “La Festa della Liberazione dell’Italia dal giogo nazi-fascista. Essa vedrà migliaia e migliaia di persone nelle piazze e nelle vie di tantissime città e paesi. Nessuno riuscirà a cancellarla”. Quindi, l’attacco diretto: “Ci riferiamo, in particolare, a chi cerca di negarla, paragonandola ad uno scontro tra ‘fascisti e comunisti’, mentre essa fu lotta vincitrice del popolo italiano contro il nazi-fascismo; a chi continua a gettare fango e fuoco sulla memoria delle partigiane e dei partigiani; a chi tenta con il solito argomentare razzista e ignorante di riportare l’orologio della storia al ventennio del criminale Benito Mussolini“. Il 25 aprile “ricorda la vittoria degli ideali di libertà e democrazia che hanno spazzato via la dittatura. È il canto corale delle origini autentiche della nostra Repubblica. La maggioranza delle cittadine e dei cittadini italiani si riconosce con coscienza, fedeltà, entusiasmo e passione civile nella Festa della Liberazione. Saremo in piazza, in tantissimi, per ricordare che l’onore della Patria fu difeso dal suo popolo e per portare avanti ancora una volta gli ideali per cui lottarono i partigiani: un mondo di pace, più giusto e libero”.