Passo indietro di Corrado Carrubba, Piero Gnudi ed Enrico Laghi, che "hanno ritenuto opportuno rimettere l’incarico per consentire al Ministro dello Sviluppo Economico ogni valutazione sull'ulteriore percorso che l’Amministrazione Straordinaria del Gruppo Ilva dovrà affrontare nell’ambito degli indirizzi che fornirà la Commissione speciale per la riconversione della Città di Taranto, anche in raccordo con il Tavolo istituzionale permanente per l’area"
Una lettera inviata al ministero dello Sviluppo economico con all’interno una comunicazione molto chiara: le loro dimissioni. Corrado Carrubba, Piero Gnudi ed Enrico Laghi non sono più commissari straordinari dell’ex Ilva. O meglio: hanno comunicato oggi il loro passo indietro, che però diventerà esecutivo il primo giugno prossimo. A darne notizia è stato direttamente Luigi Di Maio, titolare del Mise: “A ore saranno individuati i nuovi commissari, che per il prossimo mese e mezzo affiancheranno i commissari uscenti per occuparsi di tutte le vicende relative ad Ilva” ha detto il vicepremier, che poi ci ha tenuto a ringraziare pubblicamente i tre.
“Voglio personalmente ringraziare Corrado Carrubba, Piero Gnudi ed Enrico Laghi per il senso delle istituzioni dimostrato e per il lavoro svolto insieme a partire da giugno 2018″ ha spiegato Di Maio, che ha rivendicato la bontà del “lavoro che ha portato alla chiusura dell’accordo Ilva-Arcelor Mittal: la migliore intesa possibile nelle peggiori condizioni possibili, grazie alla quale – ha sottolineato – abbiamo preteso e ottenuto che non fosse licenziato alcun lavoratore e che fossero decisamente migliorati i termini ambientali definiti nell’accordo del 2017. Un lavoro di squadra che non dimenticherò“. Il capo politico M5S, poi, ha annunciato cosa accadrà nel futuro prossimo: “Ora inizia la Fase 2, nella quale non ci si limiterà alla gestione della procedura di amministrazione straordinaria, ma in cui progetteremo e realizzeremo il futuro di Taranto – ha annunciato – concentrandoci in particolare sulle attività di bonifica e sul rilancio economico e sociale del territorio”. Il vicepremier, infine, ha ricordato l’appuntamento di domani nel capoluogo ionico, dove si terrà “la prima seduta del tavolo istituzionale permanente a guida del ministero dello Sviluppo economico“.
A stretto giro di posta è stato reso noto il contenuto della lettera di dimissioni dei tre commissari straordinari, che “hanno ritenuto opportuno rimettere l’incarico per consentire al Ministro dello Sviluppo Economico – si legge nella nota – ogni valutazione sull’ulteriore percorso che l’Amministrazione Straordinaria del Gruppo Ilva dovrà affrontare nell’ambito degli indirizzi che fornirà la Commissione speciale per la riconversione della Città di Taranto, anche in raccordo con il Tavolo istituzionale permanente per l’area di Taranto“. Nel comunicato, poi, i commissari straordinari hanno scritto anche altro: “Una volta portata a compimento, con l’esecuzione del contratto di affitto con obbligo di acquisto da parte del Gruppo Arcelor Mittal dei compendi aziendali del Gruppo Ilva, la parte del programma dell’Amministrazione Straordinaria, che ha consentito la salvaguardia pressoché integrale dei lavoratori del Gruppo e la prosecuzione delle attività industriali delle Società in A.S., i Commissari Straordinari hanno ritenuto opportuno rimettere l’incarico“. A distanza di poche ore, poi, il ministro dello Sviluppo economico ha firmato il decreto di nomina dei nuovi Commissari straordinari: si tratta di Francesco Ardito (avvocato e dirigente della Aqp), Antonio Cattaneo (revisore contabile e responsabile nazionale della divisione Forensic di Deloitte) e Antonio Lupo, avvocato.
Il passo indietro di Carrubba, Gnudi e Laghi è arrivata nella giornata in cui la Commissione europea ha dato il via libera al gruppo Liberty House quale acquirente idoneo di diversi impianti siderurgici Arcelor Mittal, venduti nell’ambito degli impegni assunti da ArcelorMittal per acquistare Ilva. La Commissione ha inoltre approvato la transazione stessa in base alle norme Ue sulle concentrazioni. Bruxelles aveva approvato nel maggio 2018 l’acquisizione di Ilva da parte di Arcelor Mittal, a determinate condizioni. In particolare, ArcelorMittal è stata obbligata a vendere un grande pacchetto di impianti di acciaieria a un acquirente idoneo. Tra i beni che saranno ceduti ci sono siti di produzione in tutta Europa, tra cui: un’acciaieria a Galati, in Romania, una a Ostrava, in Cechia e impianti di finitura in Italia, Belgio, Lussemburgo e Macedonia settentrionale.