“Dodicimila minori abusati da 7.800 boy scout d’America dal 1944″. Questi i numeri forniti dall’avvocato Jeff Anderson in una deposizione alla corte di New York. L’avvocato ha citato la testimonianza in un processo nel Minnesota di un esperto dell’Università di Virginia, Janet Warren, che fa riferimento a sua volta ai cosiddetti “file della perversione sessuale” contenenti i nomi dei presunti responsabili.
L’esistenza di alcuni file sui Boy Scout in cui sono elencati capi scout o capi reparto accusati di abusi sessuali era nota sin da un processo avvenuto nell’Oregon. Tuttavia l’avvocato Anderson ha sottolineato che il processo in Minnesota ha rivelato che il numero di presunte vittime e responsabili è ben più alto di quello noto in precedenza. Finora si era parlato infatti di 5mila persone mentre i nuovi dati parlano di un numero maggiorato del 50%: 7.800 appunto. L’avvocato ha inoltre aggiunto altri dettagli: “La cosa allarmante non è solo il numero ma il fatto che i Boy Scout d’America non hanno mai davvero rilasciato questi nomi in qualsiasi formato che possa essere noto al pubblico”. Notando che lo stato di New York ha cambiato la normativa della prescrizione sulle denunce di abusi sessuali, Anderson ha sollecitato inoltre le vittime a farsi avanti.
Fondata nel 1910, l’associazione dei Boy Scout americani attualmente ha 2.4 milioni di aderenti. In una nota, l’organizzazione ha fatto sapere di “avere a cuore profondamente tutte le vittime di abusi sessuali sui minori e di scusarsi sinceramente con chiunque li abbia danneggiati durante il loro impegno negli scout”. “Crediamo alle vittime, le supportiamo e abbiamo pagato per un’assistenza illimitata”, continua l’associazione. Infine conclude: “Nulla è più importante della sicurezza e della protezione dei boy scout e siamo indignati dal fatto che ci siano stati periodi in cui privati si sono avvantaggiati delle nostre iniziative per abusare di bambini innocenti”. Secondo la Cbs del Minnesota sia i Boy Scout che la Chiesa cattolica hanno fatto sapere che ora ci sono politiche per limitare bruscamente gli abusi che sono stati abbondanti nei decenni passati. Nel caso particolare dei Boy Scout, ora vengono richiesti controlli della fedina penale di staff e volontari ed è obbligatoria la presenza di due o più capi adulti con i giovani durante le attività scoutistiche.