L'insegnante, che vive nello stabile occupato da Casapound a Roma, potrebbe dare delle soffiate all'estrema destra capitolina, ma non sarebbe lei la persona su cui stanno indagando la Digos di Roma e la Guardia di Finanza. Potrebbe essere coinvolto anche un "alto funzionario"
Una maestra d’asilo che vive nello stabile occupato da Casapound a Roma passerebbe le informazioni sulle assegnazioni delle case popolari all’estrema destra. Eppure non è lei “la talpa del Campidoglio”, sulla cui esistenza sta indagando la Digos di Roma e, a questo punto, anche la Guardia di Finanza, come anticipato il 10 aprile scorso da Il Fatto Quotidiano. Al massimo, secondo le ipotesi degli inquirenti, l’insegnante si riferirebbe a sua volta una persona di fiducia nel Dipartimento Politiche Abitative. Forse addirittura un “alto funzionario”. E qui, secondo gli inquirenti, va cercata la vera “talpa”. Come raccontato sempre da Il Fatto Quotidiano in un altro articolo dell’11 aprile, oltre a Polizia e Finanza, anche in Campidoglio hanno aperto un’indagine interna.
Gli uffici messi sotto osservazione sono quelli del Dipartimento Erp e Autotutela e in particolare l’ufficio Assegnazione Alloggi e Buono Casa. Le “dritte” però sono difficili da dimostrare. Le telefonate partirebbero direttamente dal telefono fisso del Campidoglio e il lavoro di “spionaggio” viene fatto in maniera non sistematica, informando i vari movimenti di estrema destra, da Forza Nuova a Casapound e in alcuni casi anche Fratelli d’Italia, a seconda di chi è più radicato su quella parte di territorio o a chi fanno riferimento le “fonti”. Come avvenuto all’inizio di questo mese a Casal Bruciato, nella periferia est di Roma, quando una famiglia montenegrina di etnia rom si è vista sbarrare la strada dell’alloggio assegnato legittimamente ed è stata costretta a richiedere una seconda sistemazione. Contestualmente alle notizie riportate da Il Fatto Quotidiano, anche l’Unione Inquilini ha presentato un esposto alla Digos in cui fa riferimento agli episodi di propria conoscenza, tirando in ballo gli stessi alti funzionari.
A quanto riferito da Repubblica, le Fiamme Gialle stanno indagando, su disposizione della Corte dei Conti e della Procura di Roma, sulla posizione degli occupanti di via Napoleone III, dove c’è anche la sede nazionale della tartaruga frecciata. Stefania, la maestra d’asilo, secondo Il Corriere della Sera rischia una denuncia qualora dovesse essere messa in relazione anche con le “spiate” che i leader di Casapound ricevono ogni volta che funzionari pubblici devono fare delle ispezioni nello stabile. Oltre alla donna, vivono nell’edificio a due passi dalla Stazione Termini altri due dipendenti pubblici, un lavoratore Cotral, la società dei trasporti della Regione Lazio, e un portantino del Policlinico Umberto I. “Tutte assurdità, io faccio solo il mio lavoro”, ha detto stamattina la maestra all’Adnkronos. “Quando stamattina ho visto i giornali sono rimasta di sasso. Ho pensato ai miei bambini, al lavoro che faccio da anni, con amore, passione, impegno. Ma si sono chiesti cosa può sapere una maestra d’asilo di case popolari e assegnazioni? Chi mi dovrebbe dare informazioni simili? Sono tutte cose assurde, fondate sul nulla”. La difende Casapound Italia: “Non esiste alcuna nostra talpa in Campidoglio, le ricostruzioni mediatiche di queste ore sono totalmente inventate. Vere e proprie fake news”.