“Salvini aveva un’occasione per fare una cosa buona per gli italiani, avrebbe cancellato 2,5 miliardi di debiti a carico di tutti gli italiani. Immagino solo quante cose si posso fare con questa somma, le scuole che si possono aprire, gli aiuti alle imprese e alle famiglie. Tante misure concrete. Sono certa che il Parlamento riuscirà a intervenire e correggere”. E’ questo il primo commento della sindaca di Roma Virginia Raggi sul Salva Roma più che dimezzato uscito dal consiglio dei ministri di martedì sera. Intanto una parte delle opposizioni, da Fratelli d’Italia al Pd, si schiera con il M5s e si dice pronta a sostenere il Salva Roma in Parlamento
“Siamo pronti a votarlo – dice la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni in un’intervista al Messaggero – e non capisco la posizione della Lega: su questi temi mi sembrava che avesse fatto importanti passi avanti… Una premessa: da romana e patriota ho apprezzato moltissimo il lavoro di Matteo per trasformare la Lega da partito secessionista a nazionale“, ma su questo provvedimento “non mi è chiaro perché la Lega si metta di traverso. Di sicuro, questa posizione la riporta indietro. Non a caso Roberto Maroni ha twittato la foto di un vecchio manifesto della Lega Nord: basta tasse, basta Roma. Non vorrei che si stesse giocando sulla pelle di Roma una resa dei conti all’interno della maggioranza. Ecco perché se la norma è questa io la voto, anche se la Lega non la condivide. In questa vicenda le responsabilità sono di tutti. A partire dai 5 Stelle che rifiutarono i poteri della Regione, perché sono incapaci”.
Dal canto suo Luigi Marattin, capogruppo del Partito Democratico in commissione Bilancio alla Camera, ha detto che “sul Salva-Roma Salvini sta andando oltre il ridicolo. L’accollo allo Stato dei debiti di Roma lo fece la Lega nel 2010, di cosa accidenti sta parlando? Questa vicenda non ha nulla a che vedere con la pessima amministrazione di Virginia Raggi e tutti i danni che sta facendo a Roma. Né ha a che vedere con l’acume finanziario di Laura Castelli al Mef. Si tratta di una norma proposta dal Commissario straordinario, che fu tra l’altro nominato dal governo Pd nel 2017. Ed è una soluzione tecnica intelligente che – se confermata nel Consiglio del Ministri così come dalle bozze – non aggrava di un euro il bilancio statale. Salvini sta usando questa vicenda per giochetti politici stile prima Repubblica”.