A darne notizia è l’agenzia spaziale francese Cnes che gestisce lo strumento: "E' così emozionante avere finalmente la prova che Marte è ancora sismicamente attivo. Non vediamo l’ora di condividere risultati dettagliati", ha commentato Philippe Lognonne, ricercatore all’Istituto di fisica del globo a Parigi
Un terremoto su Marte è stato rilevato per la prima volta dalla sonda Insight della Nasa: il suo segnale “debole ma distinto”, registrato lo scorso 6 aprile dal sismometro Seis, potrebbe rappresentare il primo sisma marziano mai osservato, utile per cominciare a esplorare il “cuore” del pianeta. A darne notizia è l’agenzia spaziale francese Cnes che gestisce lo strumento. “Abbiamo aspettato il nostro primo sisma marziano per mesi”, dice Philippe Lognonne, ricercatore all’Istituto di fisica del globo a Parigi. “E’ così emozionante avere finalmente la prova che Marte è ancora sismicamente attivo. Non vediamo l’ora di condividere risultati dettagliati una volta che avremo studiato meglio l’evento e fatto un modello con i nostri dati”. I ricercatori stanno cercando di verificare l’origine del tremore marziano, per assicurarsi che venga dall’interno del pianeta e non sia causato dal vento o altre interferenze. Se confermato, dice Bruce Banerdt della Nasa, “segnerebbe la nascita di una nuova disciplina: la sismologia marziana”.
Pianeta Rosso per esplorarne la struttura interna, in modo da ricavare indizi sulle fasi più remote della formazione dei pianeti rocciosi, oltre che per studiarne la geologia e i terremoti.
Insight è stato il 15/o veicolo a toccare il suolo marziano a partire dal 1971, quando su Marte si era posato il sovietico Mars 2, distrutto durante la discesa. Non sono mancati i fallimenti delle missioni precedenti, se consideriamo che sette missioni su 16 sono state pienamente operative. Oggi sono al lavoro su Marte altri due veicoli, entrambi della Nasa: Curiosity, arrivato nel 2012, e Opportunity, del 2004. Tra i vari strumenti di cui è dotato Insight, oltre al sismotro Seis (Seismic Experiment for Interior Structure), c’è anche tanta tecnologia italiana, fornita dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), l’Istituto di Astrofisica (Inaf) e l’industria, con Leonardo. L’installazione del sismometro Seis, iniziata a dicembre, è stata completata all’inizio di febbraio con la sistemazione di due scudi, che assicureranno che i venti e gli sbalzi di temperatura non influenzino i sensori all’interno dello strumento.
Grazie ai suoi sensori, Insight è diventata inoltre la stazione meteo più precisa del Pianeta Rosso: raccoglierà dati in modo continuo per i prossimi due anni per studiare i cambiamenti stagionali e le tempeste di sabbia, permettendo di perfezionare anche le indagini sui terremoti marziani. All’inizio di marzo invece un ostacolo aveva fermato la trivellazione del suolo di Marte avviata dalla ‘talpà di Insight. Dopo quattro ore di lavoro, lo strumento non era riuscito a penetrare fino ai 70 centimetri previsti, ma si era dovuto fermare dopo una trentina di centimetri, a causa di diversi intoppi incontrati lungo il percorso. Per questo era stato deciso di fermare il martellamento per circa due settimane, in modo da permettere un’analisi più approfondita della situazione.