Migliaia di persone a Milano per celebrare l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo e così in altre decine di piazze italiane da Trieste a Roma, passando per Bologna, Genova e Napoli, dove il presidente della Camera Roberto Fico ha definito “uno schifo” il periodo fascista. Ha celebrato il 25 aprile all’Altare della Patria il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, poi intervenuto a Vittorio Veneto dov’era presente anche il governatore leghista Luca Zaia, mentre la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati ha partecipato alla manifestazione di Padova. “La libertà non si baratta con l’ordine”, ha detto il capo dello Stato, mentre per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte “sbaglia chi non festeggia”.
Milano – “Siamo 70mila”. In piazza anche il Pd
Il corteo più imponente, come ogni anno, è stato quello di Milano dove la folla si è radunata in corso Venezia per poi spostarsi in piazza Duomo dove si sono tenuti gli interventi dal palco. Hanno partecipato, fra gli altri, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. “Siamo oltre 70mila, Milano ha saputo dare una grande risposta”, ha detto dal palco il presidente dell’Anpi di Milano e provincia, Roberto Cenati, alla fine della manifestazione. In corteo anche il segretario Pd Nicola Zingaretti: “Le risposte più belle alle provocazioni – ha detto – le stanno dando le piazze piene di italiani che difendono la libertà e la democrazia”. Il sindaco di Milano si è invece rivolto direttamente al ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Lo dovrà dire lui”, ha commentato con i giornalisti, “se questa è anche la sua festa perché è chiaro che se manifestiamo nostalgia verso momenti non democratici. Io non penso certamente che Salvini voglia essere da quella parte, ma anche snobbare il 25 aprile non va bene. Non diamo per scontato niente. La conquista della Liberazione è stata una conquista tragica, darla per scontata nel mondo moderno è l’ultima cosa che bisogna fare”.
video di Paolo Tani
Applausi ai reduci dei lager, fischi alla Brigata Ebraica
Durante il corteo a Milano si è anche registrato qualche momento di tensione con protagonisti i manifestanti Pro Palestina. Al passaggio dei reduci dai lager, riuniti sotto i cartelli dei vari campi, hanno applaudito e gridato: “Siamo tutti antifascisti”. Quando invece ha sfilato la Brigata Ebraica hanno usato gli slogan: “Via i sionisti dal corteo” e “Israele Stato terrorista”. La contestazione, pur molto accesa, non ha provocato incidenti. Al momento della contestazione gli esponenti della Brigata cantavano “Bella Ciao”. Per il governo era presente il sottosegretario M5s Stefano Buffagni. Che ha riconosciuto il cambio di toni del ministro dell’Interno delle ultime ore: “Probabilmente anche Salvini ha capito quanto fare l’occhiolino a certe esasperazioni non è utile al Paese”, ha dichiarato. Il leader della Lega “ha fatto bene a intervenire subito. Evidentemente la presenza del M5s al governo è utile anche per rimettere sulla retta via qualche ministro che ogni tanto prende qualche deriva sbagliata”.
Roma – La sindaca Raggi accolta da fischi e applausi
La prima cittadina M5s è salita sul palco dell’Anpi a Porta San Paolo ed è stata accolta da applausi ma anche contestazioni. Il presidente dell’Associazione partigiani Fabrizio De Sanctis ha presentato così Raggi: “È molto importante la presenza qui della sindaca che rappresenta le istituzioni nate dalla Resistenza”. Oltre agli applausi diversi manifestanti hanno contestato la prima cittadina dicendo “buffona” o “i luoghi delle donne non si toccano” in riferimento alla controversia sulla Casa Internazionale delle donne con il Comune. “A tutti buon 25 aprile, a tutti”, ha detto la sindaca ricordando coloro che “hanno dato la vita perché noi potessimo esprimere le nostre idee, come alcuni di voi – ha aggiunto rivolgendosi ai contestatori – stanno facendo”. Quando la sindaca ha lasciato la piazza, un uomo le ha gridato: “Devi sgomberare Casapound”. Un’altra cittadina è intervenuta invece in difesa della sindaca affermando: “Lo ha chiesto lo sgombero, ma non lo autorizzano. Ignorante!”.
Bologna – Prodi in piazza: “Momento di unità, non derby”
Manifestazione molto partecipata come da tradizione anche a Bologna. In piazza anche l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi: “Il 25 Aprile è un momento di unità, non è un derby. È un momento di unità di tutti i democratici, chi parla di un derby vuol dire che non si sente democratico”. Nei giorni scorsi, parlando del 25 aprile, il ministro dell’Interno aveva detto di essere poco interessato a un derby tra fascisti e comunisti. “Chi non riconosce il 25 aprile non riconosce la nostra democrazia”, ha argomentato ancora l’ex premier. “Il 25 aprile è il fondamento della nostra Repubblica, come si fa non sentirlo. È un ritrovarsi nella propria identità. Chi parla di derby non capisce proprio niente“.
Genova – Diecimila persone alla manifestazione
Corteo molto partecipato a Genova. Dall’Anpi che ha aperto la manifestazione ai sindacati, dai partiti alle associazioni ai membri della giunta comunale, sindaco Marco Bucci in testa, ai tanti cittadini che hanno partecipato per ricordare i valori della Resistenza: il lungo corteo tradizionale è partito da piazza della Vittoria ha attraversato tutto il centro città, con una sosta sotto il ponte Monumentale dove sono state deposte alcune corone come già avvenuto in mattinata al Cimitero monumentale di Staglieno alla presenza di sindaco e prefetto. “È bello essere tutti qui oggi in questa piazza – ha detto il governatore ligure, Giovanni Toti – Credo che sia questo lo spirito della Resistenza, unire una nazione. Questo è lo spirito del 25 aprile, che deve vederci sempre più tutti uniti, senza gli assurdi e osceni revisionismi che ho visto in scena ieri a Milano e senza strumentalizzazioni da parte di pochi che spesso hanno diviso i tanti”. In piazza tante bandiere e striscioni, c’erano il Pd, i portuali, Arci Gay, Liguria. Rainbow, centri sociali e l’Associazione Ligure dei Giornalisti-Fnsi con il suo striscione “No al bavaglio, sì ai diritti dell’informazione e del lavoro”. Tra le tante iniziative, anche il corteo nel quartiere di Bolzaneto dalla sede dell’Anpi a piazza Rissotto e in serata la biciclettata a Prà sui luoghi della Resistenza e l’apertura nel centro storico del Museo del Risorgimento-Istituto Mazziniano, dov’è custodito l’atto di resa firmato a Villa Migone il 25 aprile del 1945 dalle truppe tedesche che si arresero ai partigiani.
Trieste – Fischi a Fedriga dall’Anpi
Dentro la Risiera di San Sabba, la cerimonia ufficiale, con le autorità politiche, civili, religiose e militari. Fuori, il corteo parallelo, promosso da Anpi e Cgil. Al 74esimo anniversario della Liberazione, Trieste si è presentata divisa, celebrando in due momenti distinti il ricordo per la fine dell’occupazione nazifascista. Presenti alla commemorazione, fra gli altri, il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, il Commissario Ue ai Trasporti, Violeta Bulc e circa 300 cittadini. “Il 25 aprile è un simbolo perché patrimonio dell’Italia tutta”, ha detto il sindaco nel suo discorso, mentre all’esterno i manifestanti guidati dal vicepresidente nazionale dell’Anpi, Emilio Ricci, erano diventati – secondo le forze dell’ordine – poco meno di un migliaio. Qualche istante di tensione si è verificato all’uscita delle autorità dalla Risiera, quando dal corteo Anpi, sono stati rivolti alcuni fischi al governatore.