L’asso nella manica di Luigi Di Maio “per chiudere il cerchio di Alitalia” è Riccardo Toto. E’ La Repubblica a citare il nome del figlio dell’ex patron di Air One nella trattativa per il rilancio della compagnia di bandiera, riferendo di “un dialogo” con il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico “andato sempre più avanti” ed “arrivato ad un passo dall’intesa”. Un’ipotesi che finisce nel mirino della Lega. Ma fonti del ministero dello Sviluppo economico smentiscono una trattativa: “Non vi sono stati contatti tra il vicepremier Luigi Di Maio e il Gruppo Toto in merito a Alitalia. Dunque sono da considerarsi prive di fondamento le ricostruzioni che descrivono un incontro a Taranto sul tema”, riferiscono dall’interno del dicastero all’Ansa. Fonti vicine al gruppo industriale Toto confermano invece un contatto con il governo e indicano che tramite Renexia, società guidata dallo stesso Toto, potrebbe formalizzare un’offerta entro la scadenza di martedì. Secondo quanto riporta l’Adnkronos, martedì il governo punta a chiudere la partita con Mef-Fs-Delta e un altro soggetto che sarebbe ancora da individuare: in ballo ci sarebbero due fondi di investimento e potrebbe arrivare appunto anche la proposta di Toto.

“Lo Stato sarebbe di fatto il socio di riferimento, in grado di mantenere il controllo”, riporta il quotidiano capitolino, secondo cui alle Ferrovie andrebbe il 30%, mentre il ministero del Tesoro, come ufficializzato nel dl Crescita, farebbe il suo ingresso con il 15%. La stessa quota che finirebbe nelle mani dell’americana Delta, “interessata soprattutto a non perdere le rotte intercontinentali condivise”. Resterebbe, poi, “un altro 40 per cento da suddividere, in una minima parte, con un Fondo italiano specializzato nel recupero di società in difficoltà. Ingaggiato dal Ministero dello Sviluppo economico negli ultimi giorni, si tratta di “Quattro R” (primo socio Cdp). Il resto varia dal 20 al 30 per cento (quota che dipende dalla presenza o meno dei cinesi di cui Delta si era fatta garante) da assegnare alla famiglia Toto con un impegno finanziario che oscilla intorno ai 250 milioni di euro”.

Se dall’interno del ministero guidato da Di Maio smentiscono un incontro, secondo fonti vicine al gruppo abruzzese sentite dall‘Ansa il vicepremier e Riccardo Toto si sarebbero visti mercoledì scorso a Taranto. Un confronto diretto, riferisce sempre l’agenzia, dopo i contatti tra il Governo ed il gruppo, come del resto – viene fatto notare dalla fonti – sarebbe accaduto con diversi altri gruppi italiani. Incontro positivo considerando che, sempre secondo quanto raccontano le fonti, entro il termine ultimo di martedì prossimo la società guidata da Riccardo Toto potrebbe formalizzare una offerta. Completamente opposta la versione fornita sempre all’Ansa da fonti del Mise: “Di Maio ha incrociato Riccardo Toto, a New York, per pochi secondi in pubblico e tra centinaia di imprenditori. Va detto, infine, che il cosiddetto dossier Alitalia è un’operazione di mercato, se il Gruppo Toto presenterà un’offerta sarà valutata ben volentieri da Ferrovie dello Stato e dai commissari“.

Il rafforzamento del progetto, con nuovi investitori che confermino il loro interesse entro martedì, potrebbe anche essere non il punto definitivo di arrivo ma una condizione che permetta ai commissari straordinari di rinviare la scadenza. Sarebbe un ritorno nel settore per il gruppo Toto, a suo tempo azionista di Air One poi fatta confluire nell’Alitalia tutta italiana dei “capitani coraggiosi” chiamati nel 2008 da Silvio Berlusconi a salvare l’ex compagnia di bandiera. Famiglia di costruttori abruzzesi è anche titolare della concessione autostradale per la A-24 A-25 Strada dei Parchi.

La Lega alleata di governo intanto non ha perso occasione per punzecchiare: “Non mi occupo del dossier. Se ne occupa il ministero dello Sviluppo economico”, premette il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, ma “si è già aspettato troppo“. “Ora vediamo quello che succede. Non vedo al momento soluzioni, sono molto scettico sulla situazione. Sono state fatte molte ipotesi e fino ad oggi c’è stata poca concretezza. Mi auguro che ora si possa concretizzare”. Comunque, osserva Rixi, “fino a ieri le società concessionarie di autostrade sembravano essere il male assoluto. Ora si chiede alle stesse società di intervenire”.

Nella partita Alitalia è intervenuta anche la commissaria Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager, che in un’intervista al Sole 24 Ore ha messo i paletti sulla scelta del governo italiano di cancellare la data di rimborso (30 giugno) del prestito pubblico da 900 milioni di euro concesso alla compagnia. “Non abbiamo ancora terminato di analizzare il prestito concesso ad Alitalia”, spiega la commissaria. “Ho visto la decisione del governo italiano. Questa non influenzerà l’analisi se si tratta di aiuto di Stato o meno. Da questo punto di vista, la decisione ha un effetto neutrale. Se dovesse trattarsi di aiuto di Stato, ebbene questo sarà stato più lungo. Come detto, tuttavia, non abbiamo ancora terminato la nostra analisi”.

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