Parigi, attovagliato il gotha della cucina mondiale ( 73 chef mondiali provenienti da 22 paesi) Riccardo Camanini, una stella Michelin, si è aggiudicato il World Restaurant Awards. Riconoscimento da leccarsi i baffi e da attacchi di bile per gli esclusi. La pizza di Vuolo è fatta con acqua di mare. E alla coppia Bottura/Gilmore va il riconoscimento per Food for Soul. Il "cibo degli dei" sfama chi non ce l’ha
Se quest’anno a Hollywood siamo rimasti a digiuno di Oscar, ci ha pensato Riccardo Camanini a riscattare l’Onore Nostrum. A Parigi, attovagliato il gotha della cucina mondiale (73 chef pluristellati provenienti da 22 paesi) Camanini, una stella Michelin, si è aggiudicato il World Restaurant Awards. Riconoscimento da leccarsi i baffi e da attacchi di bile per gli esclusi. Camanini, cuoco non per vocazione mediatica, è l’anti/Cracco. Ma con Cracco sono amici. Lui preferisce rimanere chiuso tre mesi all’anno perché gira il mondo alla ricerca di altri saperi gastro/eccentrici da fonderli con i suoi sapori più tradizionali. Un concetto gnammy di cucina fusion.
Lido 84 di Gardone Riviera, sguardo che si tuffa nel lago davanti, salone vetrato, qui non si fanno tavolate (poco chic), pochi tavoli per essere meglio serviti e coccolati. Si spilucca pane e grissini fatti a mano (e sembra di non aver mai veramente assaggiato il pane), nell’attesa di sua maestà caciopepesca con rigatoni trafilati al bronzo mantecati e profumati nella vescica di maiale. Si affonda la forchetta. Ma che bontà. Peccato per i vegetariani/vegani/estremisti che si auto/escludono dal “banchetto” dei sensi. Cambierebbe idea anche Houellebecq, scrittore francese controverso e campione d’incassi. Il protagonista del suo “La Carta e il Territorio” rinuncia a mangiare “peccaminosi” salumi perché “agli uomini non dovrebbe essere consentito uccidere i maiali”. Di tutti dovrebbe invece essere la lezione di Paul Gauguin: “Cucinare suppone una testa leggera, uno spirito generoso e un cuore largo”.
Food for Soul: nella stessa edizione degli Oscar culinari il riconoscimento per il progetto etico più meritevole è andato a Lara Gilmore perché al primo posto nella sua agenda ha messo la lotta contro lo spreco alimentare. Anche se come dire gioca, pardon, cucina in casa visto che Lara è la moglie felice di Massimo Bottura, dell’Osteria Francescana di Modena, consacrato da una costellazione di stelle Michelin. Sono la mela spaccata a metà, lui ai fornelli, lei stratega nella comunicazione. E l’anno scorso hanno vinto insieme (e le piace sottolineare la parola insieme) la Palma d’Oro come miglior ristorante del mondo nella lista dei World’s 50 best restaurants. Praticamente campioni del mondo (e per una volta non stiamo parlando di calcio). Avete mai provato il cappuccino di patate con brioche al sale e… ? Neanche io. Se eravamo fermi al facciamoci due spaghi, adesso siamo all’avant garde delle avanguardie culinarie.
Che pizza: uno si immaginerebbe che avendo la pizzeria A4 il mare di Mergellina proprio di fronte prelevasse da lì secchiate per fare l’impasto. Invece non è così Guglielmo Vuolo, master pizzaiolo, che si è inventato la pizza all’acqua di mare ( iposodica e senza lievito) utilizza solo un prodotto certificato e imbottigliato dalla Steralmar, azienda leader di Bisceglie in Puglia che collabora anche con il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Il menù oltre a una varietà infinita di pizza, focacce e panzerotti, offre la bellezza di 23 qualità di pomodorini, tutti provenienti dalla zone del Vesuviano. E su di tutti primeggia il primo dei suoi 10 comandamenti: non avrai altra pizza al di fuori di me.
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