“Siamo stati molto determinati nel condurre” l’iniziativa del memorandum sulla nuova Via della Seta “perché pensiamo sia importante cogliere queste opportunità”. Con queste parole il capo del governo italiano, Giuseppe Conte, ha inaugurato la sua visita in Cina al secondo forum sulla nuova Via della Seta iniziato il 25 aprile, a Pechino. L’incontro sulla Belt and Road Initiative – il secondo forum internazionale dopo quello del 2017 a cui partecipò l’allora premier Paolo Gentiloni – è il primo a cui l’Italia si presenta dopo aver firmato il memorandum sulla Via della Seta. Il nostro Paese è stato il primo del G7 a firmare il memorandum e partecipa al forum di Pechino con altri paesi europei tra cui Grecia e Svizzera. Conte ha incontrato la comunità italiana in Cina e ha fatto alcune precisazioni sulla partnership economica con il colosso asiatico: “Ci aspettiamo maggiori investimenti cinesi in Italia ma siamo ben attenti a” evitare “che ci siano iniziative predatorie, soprattutto in un settore così caratterizzato da una sofisticata tecnologia come il 5G“.
Giuseppe Conte: “Nessuno spazio per iniziative predatorie”
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conteha incontrato innanzitutto la comunità italiana a Pechino riunita nell’ambasciata. Qui ha sottolineato che l’esecutivo pensa “sia importante cogliere opportunità” come la nuova Via della Seta. Ma c’è spazio anche per le precisazioni: “Ci aspettiamo maggiori investimenti cinesi in Italia ma siamo ben attenti” a evitare “che non ci siano iniziative predatorie, soprattutto in un settore così caratterizzato da una sofisticata tecnologia come il 5G”. L’esecutivo – come richiesto dal Quirinale – sostiene di vigilare perché “siano assicurati standard di sicurezza massimi nella protezione dei dati“. Conte, che è atteso anche da due bilaterali sia con il presidente cinese Xi Jinping che con il primo ministro Li Keqiang, ha detto di attendersi dalla Cina “una maggiore apertura nei confronti del Made in Italy“. E ha lanciato un messaggio all’Unione Europea: “L’Italia sta creando opportunità per l’Europa intera”. La visita del capo del governo sarà l’occasione per l’incontro con diverse personalità internazionali a margine del forum: tra queste il presidente egiziano, Abdel Fatah al-Sisi, il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, il direttore del Fmi, Christine Lagarde, e il premier etiope Ahmed Abiy.
Xi Jinping: “Tolleranza zero alla corruzione”
La Via della Seta, finanziata dalla Banca Asiatica d’Investimento per le Infrastrutture, prevede l’apertura di sei rotte – quattro terrestri e due marittime – che hanno come terminali anche i porti di Trieste e di Genova. Il presidente cinese Xi Jinping ha aperto il forum promettendo standard finanziari “di alta qualità” oltre alla “sostenibilità commerciale e fiscale dei progetti perché possano centrare i target”. Xi Jinping non ha menzionato i dubbi sulla “trappola del debito” ma ha sottolineato di volere “una cooperazione aperta, verde e trasparente” rafforzata dalla “tolleranza zero alla corruzione”. Il leader ha inoltre precisato – rassicurando gli Stati Uniti – che lo yuan sarà mantenuto “in un ragionevole livello di equilibrio”, promettendo che la moneta non sarà indebolita “in modo da far male ad altri Paesi”.
Il presidente cinese: “La Via della Seta non è un club esclusivo”
Nel suo discorso, il presidente cinese ha anche promesso: “Tratteremo equamente tutte le imprese per favorire l’emergere di un sistema commerciale basato sul mercato e sulla legge“. Condizioni che – rilancia dall’incontro il ministro dell’Economia e dell’Energia tedesco, Peter Altmaier – sono le uniche per cui la Via della Seta può diventare un’opportunità. Presenti al summit anche 37 leader mondiali a cui Xi Jingping ha voluto lanciare un messaggio: “La Via della Seta non è un club esclusivo“. Aggiungendo che la Cina ha anche l’obiettivo di importare più servizi e beni ed è disposta ad acquistare di più dall’estero, tra prodotti agricoli e servizi competitivi, “non avendo come priorità la ricerca del surplus commerciale“. Il leader del Partito Comunista Cinese ha inoltre promesso un’accelerata sulla “protezione dei diritti della proprietà intellettuale”.
I paesi coinvolti
L’incontro mondiale ha ospitato anche Vladimir Putin – incontrato brevemente dal presidente Conte – che ha sottolineato che la Nuova Via della Seta cinese si concilia perfettamentecon gli obiettivi dell’Unione economica Eurasiatica, l’ organizzazione guidata dalla Russia che riunisce Armenia, Bielorussia, Kazakistan e Kyrgyzstan nella formazione di un unico mercato che punta a rimuovere le barriere doganali. Il leader russo ha inoltre specificato che i cinque paesi “sostengono all’unanimità” un collegamento tra i due progetti commerciali.
Putin che ieri aveva incontrato il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un. E proprio una delegazione nordcoreana era a Pechino. Come sono presenti l’Egitto, la Grecia (che partecipa all’accordo), la Svizzera (che ha firmato l’accordo) e il Cile.