L'incendio è scoppiato nella nottata tra giovedì e venerdì. Non sono ancora certe le cause del rogo, sulle quali si indaga. La vittima si era da poco trasferita nel campo, dopo aver visto respingere la propria domanda di asilo e aver dovuto così abbandonare l'adiacente centro per richiedenti asilo. Il ghetto era oggetto da febbraio di un'abbattimento programmato. Salvini: "Tragedia che conferma che insediamenti illegali sono un problema"
Una nuova vittima all’interno delle baraccopoli che accolgono i braccianti extracomunitari in Puglia. Un cittadino straniero è morto in un incendio scoppiato nella nottata tra giovedì e venerdì nel ghetto abusivo di Borgo Mezzanone, a pochi chilometri da Foggia. Non sono ancora certe le cause del rogo, sulle quali si sta indagando. La vittima è un ragazzo di 26 anni originario del Gambia che da poco tempo si era trasferito dall’adiacente centro per richiedenti asilo alla baraccopoli, dopo che la sua domanda di asilo era stata respinta, rendendo così illegale la sua presenza nel Paese. Sull’episodio è intervenuto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Tragedia che conferma che insediamenti illegali sono un problema”.
Ora gli inquirenti dovranno accertare se il giovane sia morto nel sonno per i fumi sprigionati nell’incendio o per altre cause. Solo dopo lo spegnimento ci si è infatti accorti che una persona era stata sorpresa dalle fiamme tra le lamiere delle baracche. Il ragazzo, che vendeva vestiti nella baracca, è stato ritrovato steso a terra, quasi completamente carbonizzato. La baracca era costituita prevalentemente da lamiere e legno. È probabile che nei prossimi giorni venga disposta un’autopsia per accertare le cause del decesso.
Appresa la notizia, Matteo Salvini è intervenuto sulla questione ribadendo la posizione dell’esecutivo sulla gestione dei grandi agglomerati vicini ai campi dove i braccianti vanno a lavorare ogni giorno: “La tragedia conferma che i grandi insediamenti di stranieri, legali e abusivi, che abbiamo ereditato dalla sinistra erano e sono un problema – ha detto – Abbiamo il dovere di riportare sicurezza, ordine e legalità continuando con i controlli, gli sgomberi e i progressivi svuotamenti”. Poi, ricorda gli interventi voluti dal governo proprio per smantellare le baraccopoli: “L’abbiamo fatto a San Ferdinando, dove la baraccopoli abusiva era arrivata a contenere fino a 3mila persone, e stiamo intervenendo a Borgo Mezzanone. Ora nel Cara ci sono meno di 150 ospiti, nel 2017 erano circa 1.600 e recentemente abbiamo cominciato ad abbattere l’insediamento abusivo nato nei dintorni dove sono gravitate fino a 4mila persone. Non solo. Abbiamo chiuso i grandi centri di accoglienza veneti a Cona e Bagnoli e stiamo azzerando le presenze a Mineo. Andiamo avanti, passando dalle parole ai fatti”.
Anche Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia, ha commentato su Twitter il rogo nella baraccopoli di Borgo Mezzanone: “Ogni morte ci appartiene, ci rattrista, sempre se siamo una società civile che sente il dovere di prendersi cura di tutti e soprattutto dei più deboli”, ha scritto.