L’Italia è il secondo Paese in Europa per numero di migranti accolti, superando così la Francia nel 2018 e rimanendo dietro solo alla Germania. L’analisi di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, mostra che l’anno scorso il nostro Paese è arrivato ad accogliere 47.885 persone contro le 41.440 di Parigi. Entrambi i Paesi sono ben distanti dalle cifre di Berlino che nel 2018 ha aperto le porte a 139.600 migranti.
In generale, si è però registrato un calo dell’accoglienza da parte dei 28 Paesi membri dell’Ue. Si è passati dalle 538.000 persone del 2017 alle 333.355 dell’anno passato. Una diminuzione ben del 40% dovuta soprattutto al calo dei flussi a partire da metà 2017 e intensificatosi dopo l’insediamento del governo giallo-verde. Nonostante questa diminuzione delle domande accolte, che ha coinvolto soprattutto la Germania che è passata dall’accettare 325.400 migranti (il 60% dei via libera totali) nel 2017 ai 139.600 del 2018, sia Italia che Francia hanno registrato un aumento dei posti riservati ai migranti: Roma ha accolto 12.700 persone in più, Parigi appena 800.
Baltici e membri del gruppo di Visegrád sono in coda nella classifica dell’accoglienza. Ultima l’Estonia, con solo 20 pareri positivi, preceduta da Lettonia (30) e Slovacchia (45). Poco superiori le cifre di Repubblica Ceca, con 165 ok alla protezione rilasciati, l’Ungheria (365) e la Polonia (435). Molti di questi Paesi, durante la discussione politica a Bruxelles e a Strasburgo, si sono mostrati convinti oppositori delle politiche di accoglienza e hanno fatto di tutto per bloccare la riforma del Trattato di Dublino che lascia al primo Paese di approdo la responsabilità di valutare e, eventualmente, accogliere i migranti extracomunitari che fanno richiesta di protezione internazionale. Ma anche il dato della Spagna riserva sorprese: ha concesso protezione solo a 2.965 persone (65 per milione di abitanti), contro l’Austria che con i suoi 20.700 via libera ha registrato il numero più alto in Ue, 2.345 per milione di abitanti.
Dai palazzi dell’Ue arriva comunque un monito per l’Italia e più in particolare per il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che nei giorni scorsi ha rivelato come i migranti irregolari presenti sul territorio siano ormai solo 90mila. “I movimenti secondari da uno Stato membro verso un altro – è l’avvertimento – sono vietati dal diritto europeo“.