"Non siamo una coppia, siamo solo amiche. Ma entrambe volevamo lasciare un segno, per ribellarci alle politiche omofobe che questo governo ha dimostrato di supportare, non più tardi di un mese fa, al Congresso di Verona", ha spiegato una delle ragazze a Fanpage.it
Un bacio saffico all’improvviso ha spiazzato il ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo il comizio elettorale per le amministrative a Caltanissetta, in Sicilia. Avvicinato per un selfie da due ragazze, Gaia e Matilde, al momento della posa del vicepremier, le due giovani si sono baciate. Il loro gesto è diventato subito virale ma loro spiegano che è stato “quasi istintivo, un’idea che ci è venuta mentre partecipavamo alla protesta con gli attivisti del Circolo Arci Aut”, ha raccontato Gaia a Fanpage.it .”Non siamo una coppia, siamo solo amiche. Ma entrambe volevamo lasciare un segno, per ribellarci alle politiche omofobe che questo governo ha dimostrato di supportare, non più tardi di un mese fa, al Congresso di Verona“, ha aggiunto Gaia.
Gaia e Matilde vivono e studiano a Torino, rispettivamente design e comunicazione visiva e ingegneria, riferisce Fanpage.it . Si sono date appuntamento con i loro amici del Circolo Arci e della Rete degli Studenti Medi Caltenissetta, per far sentire la loro voce al comizio che Salvini ha tenuto per il 25 aprile: “Eravamo più di 100 attivisti ad esprimere il nostro dissenso. Durante l’intervento di Salvini sono partiti i fischi, avevamo anche uno striscione, che recitava ‘La mafia e il fascismo di combattono ogni giorno’ò, e che si riferiva appunto alla sua scelta di non celebrare il 25 aprile e la festa della Liberazione”, ha detto Gaia.
“L’idea di fare un’azione eclatante ci è venuta nel momento stesso in cui il ministro ha esortato le persone presenti a farsi un selfie con lui”, ha proseguito Gaia. Dopo lo scatto, “Salvini non si è smentito”, ha raccontato Gaia. “Ci ha detto ‘auguri e figli maschi’, e ha dato un colpetto in testa a Matilde. Poi gli uomini della scorta ci hanno separate bruscamente, ci siamo subito sentite censurate”.