"Se non avessi alzato un polverone non avrebbero detto nulla", ha incalzato Stefano Ambrosetti
Il comunicato di Canale 5 e della produzione del programma Ciao Darwin sull’incidente è “arrivato troppo tardi” e “bastava esprimere vicinanza alla famiglia”. È quanto ha detto all’Adnkronos Stefano Ambrosetti, cugino del 54enne concorrente dello show di Mediaset condotto da Paolo Bonolis che rischia di rimanere paralizzato dopo la caduta sui rulli del Genodrome durante la registrazione di una puntata, spiegando che non gli è proprio piaciuto il passaggio in cui si sottolinea che è stata attivata la polizza assicurativa: “Da cugino mi sembra una presa in giro“.
“Se non avessi alzato un polverone non avrebbero detto nulla. Il problema è che è emerso che altri concorrenti si erano fatti male e quindi secondo me il gioco doveva essere bloccato prima”, ha incalzato. “Io la settimana prima ero andato come concorrente di riserva alla registrazione della puntata ‘Juve contro tutti’ e non dicevano che il gioco era pericoloso”. Ma secondo Ambrosetti “sono stati presi in giro anche gli altri concorrenti: per segno di rispetto andava bloccata la registrazione invece è stato detto che era tutto a posto e si è andati avanti come se nulla fosse – ha osservato -. Tutti erano al corrente che la situazione era grave ma si è continuato a registrare una puntata dove si ride e scherza”.
Fanno male anche i commenti choc sui social di alcuni spettatori che hanno ironizzato sull’incidente e di altri che si sono mostrati preoccupati solo per la mancata messa in onda della puntata di ieri: “Sono rimasto malissimo, sono state dette cose vergognose, la gente non sa come funziona il programma. Si va lì per divertirsi senza immaginare una carneficina“, ha continuato Ambrosetti che si sente anche “in colpa” per aver proposto lui stesso al cugino di partecipare al gioco.
Intanto, rimangono gravi ma stabili le condizioni del 54enne romano: “Le condizioni sono sempre uguali”, afferma all’Adnkronos il cugino Stefano Ambrosetti. “Bisogna aspettare, è cosciente, ma dal collo in giù è bloccato – ha concluso – Sembrava ci fossero leggeri segnali ma nulla di più”. Sull’accaduto la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta per lesioni colpose a carico di ignoti e ha sequestrato i rulli del Genodrome.