Politica

Maratona Trieste vietata ad atleti africani L’organizzatore della corsa lodava Salvini per la chiusura dei porti: “Finalmente!”

Il 10 giugno 2018 Fabio Carini esultava su Facebook per la decisione del Viminale di tenere la nave Aquarius con 629 persone a bordo lontana dalle coste italiane. Pochi giorni dopo puntava il dito contro Trenitalia sulla quale, scriveva, i cani devono pagare il biglietto e "viaggiano gratis e indisturbati solo i clandestini"

Ha deciso di “prendere soltanto atleti europei” per fermare il “mercimonio di atleti africani di altissimo valore che vengono semplicemente sfruttati”Fabio Carini, presidente di Apd Miramar, l’organizzazione che promuove il Trieste Running Festival. Per per argomentare la scelta, sulla quale la procura federale ha aperto un’inchiesta, Carini, giornalista dipendente della Regione Friuli-Venezia Giulia, ha parlato di valori universali: “Sport e umanità non possono essere separati”, ha spiegato. Una logica che potrebbe suonare singolare, ma che trova una sua ragione dando una scorsa al profilo del suo autore.

Sulla questione migranti, ad esempio, l’opinione di Carini, barba hipster e baffetto di foggia dannunziana, è netta e fortemente connotata politicamente. “Finalmente!”, scriveva su Facebook il 10 giugno 2018, giorno in cui il Viminale dichiarava i porti italiani chiusi per la nave Aquarius, postando lo screenshot di un lancio stampa: “Migranti. Salvini: da oggi anche Italia dice no, chiudiamo i porti“, recitava il titolo del lancio che riportava le parole del ministro dell’Interno, parole che suonano simili a quelle che Carini pronuncia oggi per giustificare l’esclusione degli atleti non europei: “Da oggi anche l’Italia comincia a dire di no al traffico di esseri umani. No al business dell’immigrazione clandestina”.

Pochi giorni più tardi tornava sull’argomento utilizzando una terminologia ancora più precisa e orientata. “Trenitalia: sì clandestini, no cagnolini“, titola il post del 18 giugno in cui carini mette in parallelo il miglior amico dell’uomo con gli immigrati irregolari. “Buongiorno, per viaggiare su questo treno (Frecciarossa da Trieste a Milano) anche lei deve pagare il biglietto. Sono 80 euro e favorisca i documenti!”, scrive riportando la richiesta di un controllore, una “zelante operatrice”, e facendo riferimento alla foto di una cagnolina dal pelo grigio scuro di nome Mirtilla. “A pensarci bene, forse Mirtilla avrebbe dovuto fare capire alla Zelante di non essere italiana – prosegue – di provenire da un paese extraeuropeo e di avere appena varcato il confine illegalmente. Perché su Trenitalia, a quanto pare, viaggiano gratis e indisturbati solo i clandestini, a quelli la Zelante non chiede il biglietto e men che meno i documenti”.

Nel 2016 Carini – che ha presentato l’iniziativa sulle mezza maratona in una conferenza stampa con il governatore Massimiliano Fedriga, fedelissimo di Matteo Salvini, l’assessore alla sicurezza Pierpaolo Roberti, già segretario provinciale della Lega, e il sindaco forzista di Trieste, Roberto Di Piazza – aveva tentato l’avventura nella politica locale: “No all’accoglienza indiscriminata“, recitava poi uno dei punti del programma di Startup Trieste, la lista con la quale aveva corso alle amministrative del 2016 prendendo l’1,17% dei voti.

Di stampo sicuramente goliardico ma alquanto stonato nel suo complesso appare invece il post del 6 aprile, una foto generata attraverso una app che risponde alla domanda: “Per quale lavoro sei nato?”. La risposta: “Padrino di mafia“. “Sappivatelo….”, commenta enigmatico Carini.