Società

Mattarella ha firmato la legge. Ma ha spiegato anche che la difesa non è sempre legittima

“Va preliminarmente sottolineato che la nuova normativa non indebolisce né attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini, esercitata e assicurata attraverso l’azione generosa ed efficace delle Forze di Polizia”, ha scritto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella firmando la nuova legge sulla legittima difesa. La nascita dello Stato moderno si può dire che risieda per intero in quel percorso attraverso il quale l’autorità pubblica centrale ha concentrato in sé l’utilizzo della forza, fino ad avere il monopolio del solo uso legittimo. Un percorso lento e doloroso, che Mattarella si preoccupa saggiamente di mettere al riparo da pericolose facilonerie.

Che la difesa sia sempre legittima non può che essere uno slogan privo di senso giuridico e teso solamente alla conquista di consenso elettorale. Uno slogan che fa il paio con le fotografie dei mitra e con altre manifestazioni dal sapore antidemocratico. Quella punibilità che la nuova legge esclude quando “chi ha commesso il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità ha agito (…) in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto” andrà naturalmente valutata caso per caso, e necessiterà dunque di indagini sull’accaduto e di un giudice che prenda una decisione.

Chi negli ultimi mesi è corso a comprarsi una pistola – la vendita delle armi ha registrato un incremento, frutto evidente del clima politico e della propaganda attorno all’attuale riforma – convinto che da oggi potrà sparare a chiunque si affacci alla sua abitazione senza che polizia e magistrati possano metterci becco sappia che fortunatamente non è così. Glielo spiega ancora Mattarella, precisando che “è evidente che la nuova normativa presuppone, in senso conforme alla Costituzione, una portata obiettiva del grave turbamento e che questo sia effettivamente determinato dalla concreta situazione in cui si manifesta”.

Fino a quando esisterà la Costituzione, sarà un giudice a decidere attorno alla portata obiettiva di quel grave turbamento. Fino a quando esisterà la Costituzione, l’unica pena legittima sarà quella comminata dallo Stato in maniera conforme ai criteri di umanità e non la vendetta privata. Ma nel frattempo le armi in circolazione saranno comunque aumentate e con esse i morti, gli incidenti, la sfiducia nelle istituzioni cavalcata dalle forze politiche più irresponsabili, il senso di insicurezza collettivo. Ci sentiremo tutti più americani. Nell’America del Far West o in quella di Donald Trump.