Televisione

Pane, Olio e Fantasia, arriva il nuovo programma di cucina dell’ex finalista di Masterchef Enrica Della Martira: “Era necessario? Sì, ecco perché”

Dal 28 aprile, ogni domenica alle ore 14, Food Network (canale 33) ospiterà otto appuntamenti dedicati a uno degli alimenti protagonisti della nostra tavola, il pane appunto

di Giulio Pasqui

In tv sta per arrivare un nuovo programma di cucina: Pane, Olio e Fantasia. Dal 28 aprile, ogni domenica alle ore 14, Food Network (canale 33) ospiterà otto appuntamenti dedicati a uno degli alimenti protagonisti della nostra tavola, il pane appunto. Ricette semplici e sfiziose per scoprire i segreti per la perfetta lievitazione e gli abbinamenti più adatti a tutte le occasioni. Direte voi: era necessario? Abbiamo posto la stessa domanda alla conduttrice, Enrica Della Martira, la cuoca toscana che ricorderete come finalista della terza edizione di Masterchef. “In realtà sì, era necessario“, dice a FQMagazine. “Questo programma, poi, va in onda su un canale dedicato: il telespettatore che sceglie di guardare Food Network è consapevole di cosa andrà a guardare, non è quello che accende la televisione e si ritrova un programma di cucina che non gli interessa. Lì se non altro sai di avere un pubblico che ti guarda con interesse, me la posso scampare così (ride, ndr)”.

Effettivamente ce n’è tanta di cucina in televisione.
“Ce n’è tantissima, certo, ma ben venga la cucina al posto della televisione spazzatura. Un tempo c’erano i programmi con i belloni senza talento, perlomeno ora li cercano con un talento specifico. Poi per me, essendo una appassionata, non sarebbero mai abbastanza”.

Cosa non le piace degli altri programmi?
“Non mi piacciono i programmi dove i passaggi sono lenti. Ormai siamo abituati alle ricette veloci, dinamiche, rapide. Quando ero piccola mi ricordo le corse per riuscire a segnarmi tutti gli ingredienti che sentivo a La Prova del Cuoco o negli altri programmi: non c’era né internet per rivedere le ricette né il tasto pausa di Sky, era un dramma. Oggi ci possiamo permettere la dinamicità. Ma non mi voglio mettermi in cattedra o insegnare qualcosa a qualcuno”.

Cosa differenza questo dagli altri?
“Questo programma ha un focus specifico, il pane: già questo lo rende diverso da tutti. Il pane non è un tema facilmente affrontabile nei programmi di cucina perché solitamente vediamo ricette realizzate, quando sono complesse, in un paio di ore al massimo. Qui bisogna tenere presenti tempistiche complesse, come 12 ore di lievitazione. La cosa bella è che tutto è replicabile tranquillamente a casa. Si pensa sempre che fare il pane sia difficilissimo, invece sono ricette semplici che si possono rifare senza alcuna esperienza specifica. Questo non è uno di quei programmi che ti propone ricette allucinanti e tu dici: ‘non ci riuscirò mai’”.

Però ci vuole tanto tempo libero per fare il pane in casa, o no?
“Più che per una questione di tempo libero, è una questione di pazienza. Le fasi attive, dove bisogna ‘lavorare’, durano veramente poco. Per fare il pane buono bisogna farlo lievitare tante ore, altrimenti rimane sullo stomaco o viene poco commestibile”.

Da un po’ di tempo a questa parte il pane viene visto come il demonio per non ingrassare. Come mai?
“Tutto dipende dalla qualità del pane. E’ giusto demonizzare certi tipi, come quelli precotti o congelati o con tanto lievito dentro. Quelli gonfiano e non si digeriscono. Altri non fanno né ingrassare né male. Certo, bisogna sempre andarci con moderazione”.

Da Masterchef a oggi: cosa è successo nella sua vita?
“Praticamente è cambiato tutto. Quando ho partecipato a quel programma lavoravo come agente di commercio, qualche tempo dopo ho lasciato quell’attività e mi sono dedicata alla cucina a tempo pieno. Poi, sempre grazie a Masterchef, ho conosciuto mio marito: mi aveva invitato a Radio Toscana per un’intervista e ci siamo innamorati. In un anno e mezzo ci siamo sposati e sono nati due gemelli. Insomma, la mia vita è stata rivoluzionata!”.

A proposito di Masterchef: non pensi che abbia alzato le aspettative in televisione?
“Non solo in televisione. Quando vado al ristorante sento sempre quelli al tavolo di fianco che dicono: ‘però manca un po’ di croccantezza’, ‘l’impiattamento non mi piace’. Siamo diventati tutti un po’ giudici. E’ aumentata l’attenzione nei confronti del prodotto e della qualità, perlomeno questo è positivo”.

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