Chi cerca uno smartphone con un’autonomia elevata e un comparto fotografico valido, senza spendere una fortuna, può prendere in considerazione lo Huawei P30 Lite annunciato a fine marzo. Il prezzo di 370 euro al momento è un po’ salato, ma è destinato a scendere a breve, come spesso capita in ambito Android. Al momento è più appetibile il rapporto prezzo/dotazione del Redmi Note 7 di Xiaomi provato di recente. Tuttavia, ci aspettiamo un assestamento della quotazione nella fascia di prezzo inclusa fra 250 e 270 euro. È un segmento di mercato estremamente affollato, che spesso include anche modelli al top di gamma, come ad esempio lo Xiaomi Mi 9. Però le armi per combattere non mancano al P30 Lite.

Il design è preso in prestito dal P30, con cornici sottili, notch a goccia, bordi superiore e inferiore piatti e angoli arrotondati. La cornice laterale è in metallo, il resto in vetro. Si riesce a usarlo con una sola mano, anche grazie alla posizione dei pulsanti fisici per volume e accensione. Saltuariamente abbiamo avuto la sensazione che il prodotto fosse scivoloso, soprattutto quando viene poggiato su un piano. La tripla fotocamera posteriore è abbastanza sporgente, e questo crea instabilità sulle superfici piane. Probabilmente vi ritroverete a utilizzare una cover. Il sensore di impronte digitali è posizionato sul retro, e durante le prove si è dimostrato veloce e preciso. Interessante la scelta di non integrare un display curvo (come quello del P30 Pro), che a nostro avviso aiuta l’ergonomia. Per chi è attento allo stile, sono disponibili tre varianti cromatiche: bianco, blu e nero.

Prestazioni e autonomia

Per quanto riguarda la dotazione, Huawei ha giocato sul sicuro. Il processore è il noto Kirin 710, in questo caso abbinato a 4 Gigabyte di memoria RAM. La piattaforma è ben nota così come le prestazioni: tutto scorre in maniera fluida nelle operazioni quotidiane, offrendo un’esperienza utente che convince. Purtroppo in Italia non è in programma la vendita della versione con 6 Gigabyte di RAM, prevista ad esempio per il mercato canadese: oggi 2 Gigabyte di RAM in più probabilmente non fanno la differenza, ma potrebbero rappresentare un aspetto cruciale nella longevità dello smartphone.

Lo schermo IPS da 6,15 pollici con risoluzione Full-HD+ (1.080 x 2.312 pixel) è un modello che impatta poco sulla batteria, pur offrendo una buona esperienza visiva. Gli angoli di visuale sono ampi, la resa cromatica è apprezzabile, per contro la luminosità non è elevatissima (con le giornate particolarmente assolato può esserci qualche problema di visibilità). In compenso l’autonomia è elevata: con il nostro utilizzo tipico (misto tra LTE e Wi-Fi, 2 account mail attivi, centinaia di notifiche dai social ed app di messaggistica istantanea, oltre 2 ore di telefonate), siamo riusciti a usare il P30 Lite per 24 ore lontano dalla presa elettrica. Con un uso più moderato non è utopistico pensare di coprire 48 ore. Interessante la ricarica rapida a 18W.

La connettività include tutto quello che serve: Bluetooth 4.2, Wi-Fi, NFC, presa jack per le cuffie, porta USB-C. Presente anche il supporto Dual-SIM, rinunciando però all’espansione di memoria (ci sono comunque ben 128 Gigabyte di spazio interno).

Comparto fotografico

Sono sempre di più gli utenti che scelgono lo smartphone in base alla qualità fotografica, e sotto questo aspetto il P30 Lite non delude. Sul retro ci sono tre fotocamere: la principale da 48 Megapixel, la secondaria da 2 Megapixel per la profondità di campo; la terza grandangolare da 8 Megapixel. Per la fascia media è una configurazione molto interessante, anche alla luce del fatto che è coadiuvata da un software ben funzionante con algoritmi di intelligenza artificiale che aiutano a ottenere scatti piacevoli.

Nelle prove abbiamo constatato che in diurna la fotocamera da 48 Megapixel coglie una grande quantità di dettagli. In notturna usare la “modalità notte” può aiutare, anche se con poca luce subentra una perdita di dettaglio che appare ancora più netta con il sensore grandangolare. Discorso differente per il sensore di profondità da 2 Megapixel: gli scatti con effetto bokeh (con lo sfondo sfuocato) non sono particolarmente convincenti. In ogni caso, la possibilità di passare dalla fotocamera principale e quella grandangolare consente una grande versatilità. La fotocamera anteriore ha un sensore da 32 Megapixel, che realizza selfie in diurna ricchi di dettagli, che perdono molto in notturna.

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