Tre società e uno storico dell’arte bergamasco, organizzatore di eventi culturali e mostre, finiscono nel mirino della Guardia di finanza di Vicenza per violazione delle norme che regolano il cumulo degli incarichi e l’incompatibilità nel pubblico impiego. I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno concluso gli accertamenti riguardanti gli incarichi affidati dal comune di Vicenza a Giovanni Carlo Federico Villa, 48 anni, docente di storia dell’arte moderna e museologia alla facoltà di Scienze Umanistiche dell’università di Bergamo, tramite tre società, Didakè sas, Montenovi srl e Gtech spa. Si tratta di consulenze per 140mila euro che quindi costano ora alle società una sanzione pari al doppio dell’importo, ovvero 280mila euro.

All’origine degli accertamenti ci sono gli articoli pubblicati dal giornale on line VicenzaPiù e un esposto presentato da esponenti vicentini del Movimento 5 stelle. Ma sullo sfondo ci sono i rapporti del docente con la giunta di centrosinistra dell’ormai ex sindaco Achille Variati, tirati in ballo nel 2017 anche da una interrogazione dell’attuale sindaco Francesco Rucco. La Finanza ha operato in collaborazione con il Nucleo Speciale Anticorruzione di Roma e ha ricostruito la natura degli incarichi extra-istituzionali svolti dal professor Villa. I militari hanno così scoperto che dal 2013 al 2017 il docente ha ricevuto numerose consulenze dalle tre società, una delle quali partecipata e gestita da lui stesso.

Consulenze che consistevano soprattutto nella organizzazione di eventi nel settore dell’arte e della cultura, ad esempio mostre e banchetti a tema. Il professor Villa ha incassato più di 140mila euro, ma le indagini hanno accertato che l’affidamento degli incarichi non avrebbe rispettato le disposizioni di legge che richiedono “la preventiva ed obbligatoria autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza”, in questo caso l’università di Bergamo. Il docente non avrebbe adempiuto a questo obbligo. La contestazione è stata fatta ai rappresentanti legali delle società, in solido con le stesse imprese, e si è tradotta in una sanzione amministrativa di oltre 280 mila euro, pari al doppio dei compensi corrisposti.

Il professor Villa ha un curriculum di tutto rispetto. La vicenda sollevata dalla Finanza riguarda solo i suoi rapporti con l’amministrazione comunale di Vicenza, visto che è stato consulente dei Musei Civici. Ma è stato anche membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Roi, creata per gestire i beni del marchese Giuseppe Roi (pronipote di Antonio Fogazzaro) e affidata alla morte di quest’ultimo alla Popolare di Vicenza. Infatti il presidente di PopVicenza, Giovanni Zonin (imputato per il dissesto dell’istituto di credito), fu anche presidente della Roi, finché la grande crisi della banca lo costrinse a lasciare l’incarico.

Villa, originario di Torino e docente anche alla Cattolica di Milano, è uno studioso di pittura veneta del Rinascimento e museologo, specializzato nelle indagini riflettografiche dei dipinti. Per la città di Vicenza ha curato quattro volumi del catalogo scientifico della Pinacoteca di Palazzo Chiericati. Lavora dal 2005 per le Scuderie del Quirinale a Roma, dove ha curato mostre di Antonello da Messina e Giovanni Bellini. Nel 2010 ha curato la mostra Cima da Conegliano a Conegliano. Con la società Didakè, fondata nel 1994, ha ideato, realizzato e prodotto documentari d’arte.

Quando nel 2017 venne sollevato il caso degli incarichi del docente, l’allora consigliere di minoranza Francesco Rucco, ora sindaco di Vicenza, rivolse un’interrogazione al sindaco Variati in cui chiedeva di chiarire quale fosse il vero ruolo del prof. Villa nei Musei Civici vicentini, la natura delle attività delle società (come Didakè) che si sarebbero occupate di realizzare un museo di nuova generazione e se fosse legittima la sua presenza nel cda della Fondazione Roi.

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